Per Salvini è arrivata la “scomunica” da Papa Francesco. “Nessuno prenda Dio a pretesto per alzare muri, abbattere ponti e seminare odio”, ha dichiarato ieri il pontefice nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, nel corso dell’udienza in cui ha ricevuto i vescovi ordinati nell’ultimo anno, impegnati nel corso di formazione promosso dalla Congregazione per i Vescovi e dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Un messaggio formalmente rivolto ai prelati, ma che in realtà appare diretto ai sovranisti e in particolare all’ex ministro dell’interno, che baciando il rosario e riempiendo i social di immagini sacre, ergendosi a campione della cristianità, da mesi semina odio soprattutto nei confronti dei migranti.
RELIGIONE COME SPOT. Tra troppi silenzi da parte della comunità cristiana, Matteo Salvini continua imperterrito a fare propaganda elettorale sfruttando i simboli della fede. Non si contano i post con immagini sacre, della Madonna in particolare, e le volte in cui nei comizi ha tirato fuori il rosario. Il leader della Lega cerca consensi presentandosi come il difensore dei valori cristiani, salvo ignorare proprio quei valori con il battere quotidianamente contro chi fugge dalla fame e dalle persecuzioni e cerca qualche speranza saltando su un barcone per raggiungere l’Europa.
Il rosario lo ha baciato anche in aula, al Senato, mentre Giuseppe Conte lo bacchettava e gli faceva notare quanto sia sbagliato per un uomo delle istituzioni sfruttare simboli religiosi. “Episodi – secondo il premier – di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e nello stesso tempo oscurare il principio di laicità che è tratto fondamentale dello Stato moderno”. Ma il Capitano anche su questo tira dritto, interessato solo a quale applauso e a qualche like in più. Ora arriva la “scomunica” direttamente dal Papa.
IL RICHIAMO. Bergoglio sempre ieri, nel videomessaggio con cui ha lanciato il patto per l’ambiente e annunciato una giornata di riflessione sul tema per il prossimo 14 maggio, è poi andato anche oltre, insistendo sull’importanza di lottare contro le diverse forme di intolleranza ed egoismo. “Dobbiamo bonificare il terreno dalle discriminazioni, come ho sostenuto nel Documento che ho recentemente sottoscritto con il Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi”, ha affermato il pontefice.
Di più: “Dobbiamo fondare i processi educativi sulla consapevolezza che tutto nel mondo è intimamente connesso ed è necessario trovare altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso”. E lo ha dichiarato appellandosi “a tutte le personalità pubbliche che a livello mondiale sono già impegnate nel delicato settore dell’educazione delle nuove generazioni”. Infine il Papa, che instancabilmente prosegue nell’opera di riforma della stessa Chiesa, ha raccomandato ai vescovi la sobrietà, la vicinanza agli ultimi e di tenersi a distanza da preti arrampicatori.