Nel 2017 l’Italia si conferma prima in Ue per l’evasione Iva in valore nominale, con perdite per lo Stato di 33,6 miliardi, mentre è quarta per il maggior divario tra gettito previsto e riscosso con il 24%, dietro solo a Romania (35,5%), Grecia (33,6%), e Lituania (25,3%). Il dato emerge dall’ultimo rapporto sull’Iva della Commissione Ue. Rispetto al 2016 c’è stato un lieve miglioramento: nel 2017 l’evasione si è ridotta di 2,8 punti percentuali, e in termini nominali è scesa da 37 miliardi a 33,6 miliardi. Nel complesso, dal 2013 al 2017 l’Italia è riuscita a ridurre l’evasione di 5 punti percentuali, con un divario calato dal 30% al 24%. Nel suo insieme, l’Ue ha registrato perdite di introiti sull’Iva per 137 miliardi di euro, ovvero l’11,2% del totale degli introiti stimati sull’Iva. In calo di 10 miliardi rispetto all’anno precedente. L’Italia, scrive la Commissione Ue nel suo rapporto, è un “caso persistente” di elevata evasione e la colpa è da ricercare nel sistema di raccolta. “Per questo vogliamo una riforma complessiva”, ha detto la portavoce dell’Ue.
22/11/2024
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