di Stefano Sansonetti
Chissà di quali bagni e sale riunioni potranno adesso disporre Giorgio Squinzi e compagni. Sì, perché proprio nel momento in cui le imprese italiane muoiono a un ritmo impressionante, e la Confindustria non manca mai di far arrivare i suoi lamenti al governo di turno, l’associazione degli industriali ha staccato un assegno da 1,3 milioni di euro per farsi un po’ più bella. Di cosa si tratta? Semplice, la spesa è stata sostenuta per ristrutturare i servizi igienici e le sale riunioni della sede centrale della Confederazione a Roma, in quel di viale dell’Astronomia. Il dettaglio emerge dall’ultimo bilancio approvato, relativo al 2012, della Aedificatio, società per azioni controllata al 100% dalla Confindustria che gestisce il patrimonio immobiliare dell’associazione guidata da Squinzi. E che patrimonio. In base ai documenti contabili parliamo di un “mattone” da 126 milioni di euro, il cui valore è peraltro stato ristimato in tempi recenti da un valutatore chiamato in causa proprio dalla Confederazione.
Il tesoretto
All’interno del pacchetto la parte del leone spetta allo stabile di viale dell’Astronomia, il cui valore è di 84,4 milioni. Accanto all’immobile in questione ci sono anche 25,1 milioni di euro in terreni. Sempre a Roma, poi, c’è la foresteria di via Veneto, nei pressi del ministero dello sviluppo, usata dai vertici di Confindustria per gli incontri istituzionali. Il suo valore in bilancio è fissato in 5,9 milioni ai quali, anche in questo caso, vanno aggiunti 5,2 milioni di euro di terreni. Infine c’è lo stabile a Bruxelles, in avenue Joyeuse Entrée, acquistato dagli industriali nel 2008 per avere un presidio accanto alle istituzioni comunitarie. In questo caso parliamo di un immobile da 4,1 milioni, con accanto 1 milione di euro di terreni. Insomma, un patrimonio immobiliare di non poco conto, soprattutto se consideriamo che si tratta solo di quello in pancia alla Confindustria centrale. Tutto l’altro mattone detenuto sul territorio, infatti, rientra nelle associazioni territoriali.
Ora, è proprio per la sede di viale dell’Astronomia che qualche tempo fa è stata sostenuta una spesa a dir poco ingente. Parliamo, per la precisione, di un assegno da 1.354.865 euro staccato per “la ristrutturazione dei servizi dell’intero stabile, nonché la ristrutturazione del corpo a martello dove sono situate le sale riunioni”. Davvero niente male. Sempre i documenti contabili informano che l’immobile di Bruxelles è gravato da un’ipoteca iscritta per complessivi 1,1 milioni a garanzia del mutuo contratto all’epoca con la banca Monte dei Paschi Belgio. A una stima così consistente nel patrimonio immobiliare di Confindustria, in ogni caso, si è arrivati grazie al decreto legge 185 del 2008, di fatto predisposto dall’allora ministro dell’economia, Giulio Tremonti, per consentire alle imprese di rivalutare al costo di mercato tutto il “mattone” riportato nel bilancio.
Un’Imu da 600 mila euro
Le performance finanziarie di Aedificatio sono una specie di partita di giro. Gran parte del fatturato, che si è attestato sui 9,7 milioni di euro, dipende infatti dai canoni di locazione pagati da Confindustria e dalle altre società controllate per lo sfruttamento degli immobili romani. Nel 2012 però, nonostante la “stabilità” dei clienti, la società ha chiuso con una perdita di 883 mila euro, in netto aumento rispetto al rosso di 325 mila fatto registrare l’anno precedente. Tra le cause di questo crollo, il bilancio individua la mole di tasse che Aedificatio ha dovuto pagare. E qui entra in gioco l’introduzione dell’Imu, che da sola “ha comportato un consistente incremento delle imposte sugli immobili (+135%)”. In particolare, “l’onere di imposta per il 2012 è stato pari a euro 599.774 a cui vanno aggiunte altre imposte sugli immobili per euro 141.376”. Ma tutto questo non è bastato a rimandare la faraonica ristrutturazione di sale riunioni e bagni confindustriali.