Passare da falco a gufo per Matteo Salvini è stata questione di un attimo. Dopo aver inseguito fino all’ultimo i 5 Stelle con il cappello in mano, cercando di rimettere insieme i cocci dell’alleanza giallo-verde mandata da lui in frantumi, ieri il Capitano si è dovuto arrendere all’evidenza. Sembra costretto a trascorrere un lungo periodo nel logorante e assai poco influente ruolo di oppositore, con i sondaggi già in calo e un processo interno che appare destinato a breve a subire.
Chieste invano elezioni anticipate al Presidente della Repubblica, il Capitano degradato non ha così potuto fare altro che iniziare a gufare: “Questo Governo durerà poco”. Poi ha aggiunto: “L’unico collante è l’odio nei confronti della Lega, del primo partito italiano che ha avuto coraggio di rimettere i suoi ministeri al popolo italiano e ha detto giudicateci. Si voterà in nove Regioni italiane nei prossimi mesi, da queste non possono scappare”.
Da ieri Salvini non sembra però più neanche il nuovo leader del centrodestra. Silvio Berlusconi, che ha chiesto il voto desiderando allo stesso tempo ardentemente che l’appuntamento con le urne fosse il più lontano possibile, ha infatti colto subito l’occasione delle difficoltà della Lega per rilanciare un progetto di centrodestra moderato e lontano dai sovranisti: “Forza Italia deve essere ancora il cuore, il cervello, la spina dorsale del centrodestra, naturalmente lontano da ingenuità sovraniste e da tentazioni populiste”. Una linea subito sposata dal vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, specificando che “solo una presa di distanza dal sovranismo consentirà alla destra di ritrovare la sua centralità”.