Scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è giunto oggi all’aeroporto di Fiumicino, proveniente da Düsseldorf (Germania), Antonio Strangio, 40 anni, consegnato alle autorità italiane dopo essere stato arrestato a Moers lo scorso 2 maggio dal Bundeskriminalamt (B.K.A.), in esecuzione di un mandato di arresto Europeo, emesso nei suoi confronti dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’inchiesta “European ‘ndrangheta connection”. L’uomo, latitante dal 2012, era stato rintracciato e arrestato in Germania il 27 dicembre 2017.
Strangio, alias “TT” e “il meccanico”, nel mese di aprile scorso, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del capoluogo reggino su richiesta della Procura di Reggio Calabria, a distanza di pochi mesi dall’operazione di polizia interforze “European ‘ndrangheta connection”, effettuata in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone, con il coordinamento di Eurojust e dell’Agenzia Europol, che ha colpito, in particolare, numerosi esponenti di importanti famiglie mafiose del Mandamento Ionico della provincia reggina, disvelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro “sporco” e nel reimpiego dei proventi illeciti in settori commerciali quali quello della ristorazione.
L’uomo dovrà rispondere in particolare di aver detenuto e messo in vendita a Domenico Pelle, 27 anni, che accettava l’accordo, 4 o 5 pacchi di cocaina che Pelle avrebbe dovuto tagliare per poi distribuire nella piazza di Milano, pagandola all’esito o scambiandola con eroina. Antonio Strangio è il cugino di Domenico Pelle, arrestato nell’ambito dell’operazione del 5 dicembre scorso, ed è nipote dei fratelli Antonio Pelle, 57 anni, alias “la mamma”, elemento di vertice della cosca “Vancheddi” Pelle di San Luca, arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria nel 2016 dopo 5 anni di latitanza, e Domenico Pelle, 69 anni, alias “Mico i Mata”, anch’egli in carcere per l’inchiesta “European ‘ndrangheta connection”. Strangio una volta giunto in Italia è stato condotto nel carcere romano di Rebibbia.