Alcuni familiari delle vittime della tragedia del Ponte Morandi, di cui oggi a Genova ricorre il primo anniversario, hanno chiesto alle istituzioni che venisse allontanata dal luogo della cerimonia di commemorazione delle 43 vittime una delegazione di Atlantia e di Autostrade per l’Italia. La delegazione è stata informata e per rispetto della volontà dei familiari si è allontanata. Della delegazione facevano parte l’Ad di Atlantia ed ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, l’attuale ad di Aspi, Roberto Tomasi, il presidente di Edizione, Gianni Mion, e quello di Aspi, Giuliano Mari.
“Ad un anno dalla tragedia del Ponte Morandi – scrive Autrostrade in una nota -, il Cda di Autostrade per l’Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari. Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all’intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi”.
“Questi sentimenti- aggiungono nella nota – rimarranno per sempre nei cuori e nelle menti delle donne e degli uomini di Autostrade per l’Italia, che nell’ultimo anno si sono adoperati senza sosta per lenire le ferite della comunità genovese, rafforzando la determinazione a fare sempre di più e meglio per gestire una rete che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo economico e alla coesione sociale del nostro Paese, e nella quale accogliamo ogni giorno milioni di persone”.
“E abbiamo sentito e sentiamo – prosegue Autostrade – come nostro dovere quello di dare il massimo contributo per riportare la normalità nella vita quotidiana della città. Abbiamo cercato, con umiltà e impegno ed in stretta collaborazione con tutte le istituzioni locali, di dare supporto, sostegno e speranza a coloro che sono stati colpiti dal tragico evento negli affetti, nella memoria, nel lavoro e nell’attività d’impresa. Le donne e gli uomini del nostro gruppo hanno e avranno Genova nel cuore. Per sempre”.