La crisi del governo, innescata dalla Lega, non ha tardato a ripercuotersi sui mercati. A partire dallo spread che ieri è letteralmente schizzato dai 210 punti, segnati alla chiusura di giovedì, ai 241 punti di ieri, con il rendimento decennale italiano arrivato sopra all’1,8%. Non è andata meglio a Piazza Affari che ha chiuso in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto il 2,48% a 20.324 punti mentre il Ftse All-Share ha perso il 2,55%. A trascinare verso il basso la Borsa di Milano, diventata maglia nera d’Europa, oltre alle incertezze politiche hanno contribuito i forti cali dei titoli delle banche. Tra gli istituti di credito, Banco Bpm perde il 9%, così come Mps (-8,5%), Ubi (-8,4%) e Bper (-7%). Mps è stata sospesa in asta di volatilità mentre era in calo teorico del 7,7%. A brindare per un corposo +2,4%, in netta controtendenza con il resto del listino italiano, è stata però Atlantia. Infatti la holding dei Benetton, grazie alla crisi del governo, vede allontanarsi il rischio che la controllata Autostrade per l’Italia veda revocata la concessione.
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