La crisi di governo è aperta. Dopo l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è tenuto a Palazzo Chigi, come era stato annunciato in mattinata, un vertice tra lo stesso presidente del Consiglio e il vicepremier Matteo Salvini. All’incontro non ha partecipato, però, il leader del M5S, Luigi Di Maio, che, hanno confermato dal suo staff, si trovava comunque nella sede della presidenza al lavoro. Salvini, rimasto a lungo in auto nel cortile della presidenza a parlare al cellulare, al termine dell’incontro è stato categorico: “L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”. Ma ora a decidere sarà il Colle.
LA GIORNATA. E’ alta tensione nel governo dopo il no di ieri alla mozione M5S per ferma il Tav Torino-Lione. Dopo il silenzio di ieri questa è mattina, prima di incontrare a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, è tornato a parlare il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. “I giochini di palazzo – ha scritto il vicepremier pentastellato sulla sua pagina Facebook – non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi”.
“Siamo andati al governo non per chiederle – ha aggiunto Di Maio -, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega. C’è una riforma del MoVimento 5 Stelle che aspetta l’ultimo voto il 9 settembre. Il 9 settembre taglieremo definitivamente 345 parlamentari. Significa che alle prossime elezioni molti vecchi politicanti dovranno iniziare a cercarsi finalmente un lavoro”.
“È una riforma epocale contro i privilegi dei politici – scrive ancora il leader M5S – e in favore del buon senso. Per anni lo Stato ha saputo solo chiedere, dal 9 settembre invece comincerà a restituire qualcosa indietro ai cittadini: risparmiamo mezzo miliardo di euro da mettere su strade, ospedali, sulla riduzione delle tasse. Manca solo l’ultimo voto e mi auguro nessuno si tiri indietro all’ultimo minuto, sarebbe gravissimo. Anzi, sarebbe un segnale al Paese. Il segnale di chi non vuol cambiare nulla. Le parole sono belle ma non bastano. Servono i fatti”.
Di Maio non parteciperà all’incontro di Cavriago, che era in programma per questa mattina per impegni istituzionali. L’incontro sarà comunque presieduto dal ministro Alfonso Bonafede, hanno reso noto fonti M5s. È rimandata anche la riunione con gli attivisti in programma per questa sera a Bologna. Anche Matteo Salvini ha annullato tutti gli appuntamenti per oggi. Il leader della Lega ha cancellato sia il comizio a Fossacesia Marina, che era in programma questa mattina, sia quello a San Salvo Marina, alle 17. Resta, invece, confermato l’appuntamento delle 21.30 a Pescara. Anche Conte è a Roma ma ieri sera, alla luce delle tensioni all’interno della maggioranza, ha annullato la conferenza stampa che era stata fissata per oggi alle 11 a Palazzo Chigi rinviandola “a data da destinarsi”.
In mattinata il presidente Conte si è recato al Quirinale per un colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella. L’incontro, hanno riferito fonti di Palazzo Chigi, è durato circa un’ora ed è ha avuto al centro l’attuale situazione politica. Il premier è poi rientrato a piedi a Palazzo Chigi. Secondo le stesse fonti non si è quindi parlato di apertura di crisi né tantomeno di dimissioni del premier. Il premier al rientro si è mostrato sorridente, non ha risposto alle domande dei cronisti che gli chiedevano conferma del suo incontro al Colle. Conte ha ringraziato chi gli faceva gli auguri di buon compleanno e a sua volta ha detto: “Auguri e buon lavoro”.
“C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione”. E’ quanto scrive la Lega in una nota. In una secondo nota via Bellerio ha però smentito le indiscrezioni secondo cui il leader Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe valutando l’ipotesi di ritirare la delegazione dei suoi ministri dal governo. “Parliamo solo attraverso note e fonti ufficiali”, sottolineano dalla Lega.
“La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”. E’ quanto scrive in una nota il Movimento Cinque Stelle dopo che la Lega aveva parlato di “irrimediabile certificazione” delle divisioni con i pentastellati e di elezioni come unica alternativa a questo Governo, smentendo, però, di aver chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte. In mattinata fonti del M5S aveva definito “folle” l’ipotesi d “riportare in Italia un governo tecnico ribadendo che il M5S “è al lavoro come ogni giorno per il Paese e dunque lo è anche il capo politico, Luigi Di Maio“.