Mentre qualcuno fa, qualcuno disfa. Una dinamica già vista tante volte in passato, quando al primo gruppo appartenevano le maggioranze di Governo e al secondo le minoranze, e che ora si trasforma cambiando i protagonisti. Sarà l’assenza di una qualsivoglia opposizione vagamente credibile ma alle politiche costruttive messe in piedi dal premier Giuseppe Conte e del suo Esecutivo, nel ruolo di guastafeste ci si è messo il ministro dell’Interno Matteo Salvini. E lo ha fatto senza colpo ferire ma soprattutto senza che ce ne fosse alcun bisogno perché questo Governo, in controtendenza con il passato, sta realmente ottenendo dei risultati in campo nazionale e internazionale che suggerirebbero di restare compatti e remare tutti dalla stessa parte. Ma il vicepremier leghista deve pensarla in modo diametralmente opposto visto che, da settimane, si sta trasformando in una voce dissonante nonostante sia interna alla maggioranza gialloverde.
PIANI INCOMPRENSIBILI. Così mentre il premier preparava il summit con il presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, il Capitano faceva di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Infatti sapendo che il vertice sarebbe stato orientato sulla presentazione del candidato italiano a commissario dell’Ue, nomina che il partito di via Bellerio ha più volte chiesto, il Capo del Governo si aspettava da Salvini una rosa di nomi. E invece niente, dopo il ritiro formale di Giancarlo Giorgetti non è stata avanzata alcuna proposta. Eppure di nomi papabili ce ne sarebbero stati diversi a partire dal viceministro all’Economia Massimo Garavaglia o dal ministro della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. Per questo il temporeggiamento di Salvini che tanto ha irritato Conte sembra una mossa politica, tra l’altro ostile al suo stesso Esecutivo, capace di farlo giocare in un duplice ruolo ossia quello di essere organico al Governo italiano e, al contempo, trovarsi all’opposizione in Europa.
PASSI FALSI. Che il clima interno alla maggioranza sia teso, è evidente da tempo. Come anche il fatto che ultimamente il vicepremier leghista sembra stia giocando la propria partita, tanto sui social quanto sui media, a suon di slogan, interviste e bordate. Come quelle che ieri aveva affidato al Corriere della Sera con un’intervista al vetriolo in cui prima se la prendeva con alcuni “ministri che non brilliano”, puntando il dito soprattutto sul titolare delle Infrastrutture Danilo Toninelli, poi minacciava una crisi di Governo in caso che la prossima manovra economica non sarà coraggiosa. Ma c’è di più perché mentre il premier Conte trattava con la tedesca Von der Leyen, il Capitano, in una strategia scellerata visto l’accordo in vista per la riforma di Dublino, pensava bene di aprire un inutile fronte con il Governo teutonico accusato di aver ricattato l’Italia in fatto di migranti e quindi minacciato con un ben poco diplomatico: “Germania mezza avvisata, mezza salvata”.