Povera scuola. Nonostante l’Italia e l’Unione europea investano ingenti risorse nell’istruzione, ancora il 15% degli studenti della penisola molla prima di prendere un diploma. Una piaga evidenziata dalla Corte dei Conti, in una relazione appena depositata al Parlamento e con cui viene chiesto, soprattutto al ministro Marco Bussetti, di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Entro sei mesi. I magistrati hanno appurato che il tasso di dispersione scolastica è pari al 14,5%. Nella scuola secondaria di II grado, gli abbandoni complessivi nel 2016 sono stati 112.240. Eppure gli investimenti non mancano. Lo Stato, tra il 2012 e il 2017, ha stanziato 218 milioni di euro. Senza contare che l’Europa per contrastare tale fenomeno ha speso oltre 3 miliardi e prevede di spenderne altri 3 e mezzo entro il 2020. Per la Corte dei Conti tutta colpa di una scuola poco attrattiva, spesso priva “di adeguate dotazioni didattiche e ludiche e con una didattica rigida”. Troppo povere inoltre molte zone d’Italia. C’è molto da cambiare e anche in fretta.
26/11/2024
23:50
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