di Yulia Shesternikova
Rivelazioni scioccanti arrivano dagli autori dell’inchiesta svolta da un canale iraniano Press TV che accusano l’intelligence britannica della scomparsa del magnate russo Boris Berezovsky che fu trovato morto nella sua casa londinese il 23 marzo 2013. Secondo il suo avvocato Alexander Dobrovinsky, l’oligarca russo si sarebbe suicidato. Ma non è così…
Berezovsky fuggì in Gran Bretagna nel 2003 dopo il tentativo di rovesciare l’ordine costituzionale della Federazione Russa. A Londra divenne un critico di Putin e collaboratore della MI-6. Era sopravvissuto a undici tentativi di omicidio, ma alla fine, è morto in circostanze misteriose. Un intimo amico di Berezovsky, Alexander Nerosin, lo ricorda una persona che amava la vita. “Aveva molti nemici ma non credo al suicidio”. Nella sua ultima intervista rilasciata alla rivista Forbes un giorno prima della morte, Berezovsky diceva che la sua vita aveva perso ogni significato e avrebbe voluto tornare in Russia. Il ritorno in Russia di Boris Berezovsky, agente della MI-6 sarebbe stato molto scomodo. Il magante russo, collaborando con l’intelligence britannica, era venuto a conoscenza di molti segreti, per questo motivo gli inglesi avevano interesse ad assasinarlo tentatando di nascondere gli eventi dei dieci anni precedenti. Ma questo argomento è abbastanza delicato.
Gli autori dell’inchiesta ricordano un’altra morte misteriosa dell’ex ufficiale russo Alexander Litvinenko che nel 2006 fu avvelenato con il polonio-210. Tutto il mondo pensò che fosse stato ucciso dagli agenti segreti russi, anche perché proprio lui, poco prima di morire, diede la colpa a Putin per il suo avvelenamento. Ma il governo e i media russi non la pensarono così e si convinsero che era stato Berezovsky ad uccidere Litvinenko per far cadere la colpa sul governo russo.
I giornalisti dell’inchiesta insistono che il Regno Unito potrebbe sbarazzarsi dei rifugiati politici per ricostruire i rapporti con la Russia. Anche la vedova di Litvinenko ha accusato il governo britannico nel tentativo di concludere un accordo politico con il Cremlino. Ma perché questi misteriosi casi accadono a Londra? E a chi potrebbero convenire?
Secondo alcuni politologi russi e inglesi dietro la morte di Berezovsky potrebbero esserci i servizi MI-6. Il portavoce del governo russo ha detto che poco prima della sua morte il businessman russo, in una lettera, ha chiesto a Putin il permesso di tornare a casa.
Dopo l’ennesimo fallito tentativo di rovesciare il governo di Putin, Berezovsky era diventato praticamente inutile a questo scopo. Al contrario, la morte dell’oligarca russo permette a Regno Unito di rinnovare i rapporti con la Russia tesi da anni e affrontare la trattativa di cessione della BP alla TNK, che porterà nelle casse della British Petroleum 12,3 miliardi di dollari e il 19,75% della società russa.
Trattativa già molto difficile per varie tensioni avvenute nel 2008 per infiltrazioni politiche russe.
L’eliminazione di Boris Berezovsky sicuramente renderà il percorso di questa cessione più agevole. Il petrolio e il gas russo sono e saranno la matrice di molti segreti negli anni futuri. L’interesse del mondo occidentale di questo tesoro non ha né regole, né confini. Già molte morti e segreti sono collegabili a questa guerra economica e finanziaria.
Nel frattempo, l’eredità di Berezovsky, stimata a 500 milioni di dollari che rimaranno a disposizione delle aziende e delle banche britanniche.