Tutte le ossa rinvenute negli ossari del Cimitero teutonico della Santa Sede risalgono a prima del 1800 dunque non hanno nulla a che fare con le sorti di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana scomparsa, in circostanze tuttora misteriose, nel giugno del 1983. “Nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800”, ha fatto sapere una nota della sala stampa vaticana rendendo noti i risultati delle verifiche negli ossari del Collegio teutonico, disposte dall’autorità giudiziaria vaticana dopo l’esposto presentato dalla famiglia Orlandi.
Il consulente di parte della famiglia Orlandi ha chiesto “accertamenti di laboratorio su circa 70 reperti ossei”, spiega la nota, “il Prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi”. “I campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia”, spiega ancora la Sala stampa vaticana. “Il prof. Giovanni Arcudi – aggiunge la Santa Sede – coadiuvato dal suo staff, alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi ha completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti)”.