Non sa più che pesci prendere Matteo Salvini dopo il passo più lungo della gamba tentato con la crisi e il desiderio di voto anticipato. E allora non gli resta che attaccare gli ex alleati del Movimento 5 stelle ora vicinissimi a una nuova alleanza col Pd. “Hanno scelto Renzi? Auguri! Lo spieghino a Bibbiano, al Monte dei Paschi, a Banca Etruria”, ha detto il leader leghista, riferendosi al dialogo tra P5S e Pd, in un’intervista a Radio Anch’io. Il riferimento, ovviamente, è all’inchiesta in Emilia Romagna sullo scandalo degli affidi e dei bambini strappati alle famiglie per un business clamoroso e inquietante. In quell’inchiesta è rimasto coinvolto anche il sindaco di Bibbiano, appunto in quota Pd, finito ai domiciliari.
“L’emergenza e’ chiara, ha affermato Salvini, “ci sono decine di parlamentari renziani che hanno il terrore di andare al voto e si stanno inventando la qualunque per creare un nuovo governo. Questa è l’unica emergenza”.
Quello che Salvini non dice, però, è che se si fosse andati al voto – esattamente come il Capitano e il suo Carroccio avrebbero voluto – a saltare sarebbe stata proprio la commissione d’inchiesta sugli affidi, idea nata dallo scandalo di Bibbiano. Al di là delle accuse da campagna elettorale, dunque, ad azzerare quanto di buono potrebbe nascere da un certosino lavoro parlamentare, sarebbe stata proprio la Lega, vista la bramosia di andare al voto mostrata fino a poche settimane fa.
Nel frattempo, infatti, per i 5 stelle “Matteo Salvini è un interlocutore non più credibile” e, dopo la sua “vergognosa retromarcia“, “è inaffidabile”. È questa la risposta ufficiale e, salvo colpi di scena, definitiva del M5s alle aperture e tentativi di fare marcia indietro della Lega. La posizione, comunicata alla stampa con una nota, è stata elaborata durante un vertice eccezionale a casa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, in Toscana. Il garante e fondatore del Movimento ha infatti radunato i principali esponenti 5 stelle alla vigilia della settimana decisiva per la crisi di governo: all’incontro, rivelato da il Tirreno, hanno partecipato Luigi Di Maio, Davide Casaleggio, Roberto Fico,Alessandro Di Battista, i capigruppo M5s di Camera e Senato Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, e la vicepresidente di Palazzo Madama Paola Taverna. Salvini, che aveva iniziato la giornata dicendo che “non lascia il Viminale” nonostante sia proprio lui quello che ha aperto la crisi di governo, ha replicato dal palco della Versiliana e ha accusato gli ex alleati di voler andare con “Renzi e la Boschi”. Ma ha insistito nel lasciare uno spiraglio: “Non so cosa dirà Conte martedì in Senato, ma lo ascolterò senza pregiudizi”.