In arrivo il 31 luglio 1.162 nuovi agenti penitenziari. “Cui se ne aggiungeranno al 1300 in deroga”, assicura il capogruppo M5S in commissione Giustizia della Camera, Devis Dori.
Dallo Spazzacorrotti fino alla riforma per tagliare i tempi dei processi. E’ corretto dire che tra gli obiettivi impliciti degli interventi sulla giustizia c’è anche quello della certezza della pena?
“Il disegno del MoVimento 5 Stelle per una riforma complessiva della Giustizia, attesa da decenni, è già in atto e passa dai principi che storicamente ci ispirano nella nostra azione politica. La certezza della pena è uno di questi, ed è citato anche nel contratto di governo”.
Al riguardo, dal ministero della Giustizia è arrivato l’annuncio che dal 31 luglio 1.162 nuovi agenti della polizia penitenziaria saranno operativi e assegnati in diverse strutture da nord a sud. Come saranno ripartiti e, più in generale, il potenziamento degli organici rientra in questo piano generale per dare attuazione al principio della certezza della pena?
“Anticipo subito che a queste assunzioni se ne aggiungeranno a breve altre 1300 in deroga, che il ministro Bonafede sta provvedendo a definire. La ripartizione degli oltre mille agenti che prenderanno servizio dopo il 31 luglio è effettuata in base alle aree coperte dai provveditorati, e nello specifico: Torino 111 unità, Padova 113, Milano 115, Bologna 132, Firenze 91, Roma 174, Napoli 41, Bari 97, Catanzaro 86, Palermo 123, Cagliari 77”.
Basterà o ritiene vada preso in seria considerazione un nuovo piano di edilizia carceraria per realizzare nuove strutture e ampliare e ammodernare quelle già esistenti?
“Sicuramente queste misure avranno effetti positivi sulla qualità del lavoro degli agenti penitenziari e della vita dei detenuti all’interno delle carceri. Questo porterà ad un miglioramento complessivo, che a sua volta favorirà sia un abbassamento del rischio di recidiva che un conseguente innalzamento della soglia di sicurezza per i cittadini. È un circolo virtuoso, nel quale – come specificato nel contratto – si può inserire anche la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attuali strutture e l’utilizzo dei beni demaniali per realizzarne di nuove”.
Sul fronte minori il MoVimento 5 Stelle ha presentato alla Camera la richiesta di un’indagine conoscitiva. Di che si tratta?
“Dopo gli ultimi fatti di cronaca, un intervento della politica e del Parlamento diventa essenziale: ecco da cosa nasce la nostra richiesta di effettuare un’indagine conoscitiva sul sistema di gestione dei minorenni sottratti illegittimanente alle famiglie di origine. L’intento è realizzare un ciclo di audizioni per individuare eventuali carenze normative ed intervenire per migliorare la legislazione. Il nostro impegno affinché le Istituzioni facciano da garante per la sicurezza e il futuro dei più piccoli è a tutto tondo e non si ferma”.
A proposito di minori, a che punto è la proposta 5S sul bullismo?
“Intanto voglio sottolineare che il testo sul bullismo, a mia prima firma, che abbiamo depositato alla Camera è emblematico del nostro approccio agli interventi legislativi. Diamo vita a una ‘piccola rivoluzione’, senza però appesantire l’architettura codicistica: non creiamo, infatti, nuove figure di reato, ma interveniamo per rafforzare e declinare ulteriormente quelle già esistenti. A brevissimo inizieranno le audizioni”.