Il Gup di Roma, Antonella Minunni, ha disposto il rinvio a giudizio per otto militari dell’Arma dei Carabinieri, tra cui diversi alti ufficiali, imputati nell’ambito dell’inchiesta sui depistaggi relativi alla morte di Stefano Cucchi. Quello che si aprirà il 12 novembre è il quarto processo che vede alla sbarra la catena di comando dei Carabinieri che – secondo le accuse – avrebbe prodotto falsi per sviare le indagini.
A processo andrà, tra gli altri, anche il generale Alessandro Casarsa, oggi in pensione, ex comandante dei Reggimento Corazzieri del Quirinale e all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma. Gli altri imputati sono il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del Nucleo operativo di Roma, accusato di omessa denuncia; Francesco Cavallo, all’epoca tenente colonnello, capoufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, già comandante della Compagnia Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio a Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, già comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo e il carabiniere Luca De Cianni.
“Questo è un momento storico estremamente significativo. E’ tutto partito da questa persona – ha commentato Ilaria Cucchi -, per merito di Riccardo Casamassima siamo arrivati fin qui. Dieci anni fa, mentre ci sbattevamo in processi sbagliati, non potevamo nemmeno immaginare quello che stava avvenendo alle nostre spalle e sulla nostra pelle. Oggi per quel motivo qualcuno sarà costretto a risponderne in un’aula di giustizia”.