La Commissione parlamentare Antimafia ha deciso, all’unanimità di desecretare gli atti dei suoi lavori, dal 1963 fino al 2001. L’archivio è stato digitalizzato ed è confluito su un unico sito web (raggiungibile qui) all’interno del portale del Parlamento. Tra i primi atti in evidenza sono stati pubblicati gli audio delle deposizioni del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 18 luglio 1992, di fronte alla stessa Commissione. “Tutto quello che avviamo oggi è un ulteriore segnale di democratizzazione del Paese”, ha spiegato presentando l’iniziativa in Senato il presidente della Commissione, Nicola Morra.
“Abbiamo ascoltato gli audio del 1984, registrati a Palermo, Borsellino già ragionava – ha aggiunto Morra – sulle difficoltà di portare avanti un processo con numeri enormi. Non sempre le sue richieste vennero pienamente soddisfatte. Con la sua ironia tipica il magistrato dice ‘sono libero di essere ucciso, siamo 4 a dover essere portati ma abbiamo una sola auto blindata’. Questi materiali che possono emotivamente risultare toccanti saranno messi nella disponibilità di tutti gli italiani”.
“Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?” afferma il giudice Borsellino in uno degli audio resi noti oggi dalla Commissione antimafia. Il magistrato palermitano lamenta di avere la scorta solo la mattina, per mancanza di autisti giudiziari, ma anche la mancanza di segretari e dattilografi “ne abbiamo bisogno per tutto l’arco della giornata” e la mancata installazione di computer.