Dopo le inchieste de L’Espresso e gli audio pubblicati da BuzzFeed, Matteo Salvini non si scompone: “Vado in giro con centinaia di persone; cosa facciano e cosa chiedano a nome loro non mi è dato saperlo”, ha detto il segretario della Lega in merito alla costante presenza anche a incontri istituzionali riservati di Gianluca Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia, e oggi indagato dalla Procura di Milano per corruzione internazionale. Eppure i dubbi restano. E nascono proprio andando a vedere i membri dell’associazione di Savoini. Accanto a lui – “ex giornalista de La Padania e amico di Mario Borghezio, come scrive Claudio Gatti nel suo libro I demoni di Salvini (Chiarelettere) – compaiono altri due personaggi molto interessanti.
Si tratti di Gianmatteo Ferrari e di Claudio D’Amico. E’ sempre Gatti a ricostruire in maniera impeccabile la loro salda amicizia che si crea nel tempo: “all’inizio – scrive il giornalista – Savoini è solo in questa opera di contaminazione. Poi trova un alleato ideologico in Max Ferrari, che nel 2002 diventa inviato di Telepadania. E instaura un’amicizia personale con Claudio D’Amico, militante della Lega sin dagli albori e membro della segreteria di Roberto Calderoli, di cui Savoini comincerà a seguire l’ufficio stampa”. Ed è qui che si evince – semmai ce ne fosse ancora bisogno – come l’associazione che tiene i rapporti con la Russia e di cui Savoini è presidente, abbia un chiaro ascendente leghista.
MISTER CONSULENTE. Ma il discorso si fa ancora più interessante su D’Amico. Nell’associazione Lombardia-Russia, stando a quanto recita il sito internet, D’Amico è “responsabile sviluppo progetti”. D’altronde parliamo di un personaggio che ha un legame storico con la Lega essendo stato anche parlamentare del Carroccio nella XVI Legislatura. Ma c’è di più: D’Amico, oltre ad essere interno all’associazione di Savoini, risulta essere consulente di Matteo Salvini nel suo staff a Palazzo Chigi in qualità di vicepremier. Dal 29 agosto 2018 e fino a scadenza del mandato governativo D’Amico, per una retribuzione pari a 65mila euro, è “consigliere per le attività strategiche internazionali”. Un tema piuttosto delicato e che apre scenari interessanti, considerando che ad occuparsi di strategia internazionale è un membro dell’associazione filo-russa il cui presidente è oggi indagato per corruzione internaizonale a causa di presunti finanziamenti che dalla Russia sono arrivati alla Lega.
FOTO A GO GO. Già questo spiegherebbe un legame di fondo tra Salvini, la Lega e l’associazione che fa capo a Savoini. Ma, come se non bastasse, basta girare sui social dei nostri protagonisti per scoprire foto e foto in cui i nostri si ritrovano assieme in eventi più o meno istituzionali. Insomma, non solo le foto pubblicate in questi giorni che testimoniano la presenza di Savoini a Villa Madama con Vladimir Putin e Giuseppe Conte tra gli altri. Sul profilo twitter di Max Ferrari, ad esempio, basta scorrere un po’ indietro e arrivare all’8 giugno 2018. Sono passati solo sette giorni dall’insediamento del Governo. “#Roma, Villa #Abamelek, insieme al Vice Premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’Ambasciatore russo Sergej Razov e Gianluca Savoini”, scrive Ferrari a corredo di una foto che lo ritrae insieme agli altri tre nella residenza dell’ambasciatore russo. Anche quello solo un caso? Difficile crederlo. Com’è difficile credere che il 28 maggio Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega in Lombarda, “accompagnato da Gianluca Savoini”, ha partecipato a San Pietroburgo a un forum di economia per ribadire il no alle sanzioni alla Russia.