La Sesta sezione del Consiglio di Stato ha accolto, con due ordinanze depositate oggi, l’appello cautelare presentato dal ministero dell’Istruzione e ha sospeso, in attesa del merito, la sentenza con la quale il Tar del Lazio aveva annullato il concorso per il reclutamento di 2050 dirigenti scolastici. La sentenza del Tar del 2 luglio scorso, ricorda in una nota Palazzo Spada, aveva in particolare accolto il ricorso di alcuni candidati per incompatibilità di tre componenti delle sottocommissioni incaricate della valutazione delle prove scritte.
Nelle ordinanze il Consiglio di Stato sottolinea che “a prescindere dal merito delle questioni devolute in appello e da ogni valutazione sull’effettiva portata invalidante dei vizi dedotti (segnatamente dei vizi riscontrati dal primo giudice) deve ritenersi preminente l’interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale, anche tenuto conto della tempistica prevista per la procedura di immissione in ruolo dei candidati vincitori e per l’affidamento degli incarichi di dirigenza scolastica con decorrenza dal primo settembre 2019”.
A questo punto il Miur potrà espletare la prova orale e completare il reclutamento. L’udienza pubblica per la decisione definitiva è stata già fissata al 17 ottobre prossimo. “Bene la sospensiva del Consiglio di Stato. Procederemo ora – ha commentato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo. Era il nostro obiettivo dall’anno scorso – ha concluso il ministro -, quando abbiamo avviato le procedure per il concorso. Adesso siamo al lavoro perché dobbiamo arrivare al 1° settembre per immettere in ruolo 2.050 dirigenti scolastici”.