Dopo Reddito di cittadinanza, decreto Dignità e risarcimento ai truffati delle banche, il via libera al decreto Crescita in commissione a Montecitorio segna l’inizio della “Fase-2 del Governo”. Non ha dubbi il capogruppo M5S in commissione Bilancio a Montecitorio, Leonardo Donno. Dal Salva-Comuni alle misure per la riduzione della pressione fiscale, dagli interventi su Banca Carige e Banca Popolare di Bari, fino ai 500 milioni stanziati in favore degli enti locali per progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile, nel corso dell’iter parlamentare il decreto ha subito numerosi interventi e ampliamenti.
Chiusa la partita in Commissione, ora tocca all’Aula della Camera. Quali effetti vi aspettate dal decreto Crescita una volta convertito in legge?
“Nel Documento di economia e finanze è scritto che il Crescita contribuirà con un +0,1% al Pil di quest’anno. Ritengo sia una stima prudente. In ogni caso nel decreto ci sono misure a lungo attese da cittadini e imprenditori. È l’inizio della fase 2 di Governo, dopo aver approvato misure importantissime come Reddito di cittadinanza, dl Dignità e risarcimento ai truffati delle banche”.
Non solo salva-Roma per rinegoziare il debito storico della Capitale, ma anche norme salva-bilancio per Alessandria, Catania e i Comuni della Provincia di Campobasso. Che cosa cambia per queste città con il dl Crescita?
“Con il Salva Italia chiudiamo definitivamente il debito storico di Roma, redistribuendo le risorse alle città metropolitane così che possano sopportare i costi della rinegoziazione dei loro debiti. Per noi le città metropolitane sono strategiche e stiamo portando avanti con i sindaci un dialogo costruttivo a livello di governo. Per quanto riguarda Catania si tratta di mettere una pezza ad una situazione emergenziale, con i dipendenti comunali che rischiano di non ricevere gli stipendi”.
A proposito di Comuni, il decreto comprende anche la cosiddetta norma Fraccaro che stanzia 500 milioni per progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile. Più in particolare, come potranno essere impiegate queste risorse?
“Si tratta di fondi che verranno distribuiti a tutti i comuni in rapporto alla loro popolosità e che serviranno in particolare ad intervenire sull’illuminazione pubblica sostenibile, l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile e la messa in sicurezza delle scuole. Gli investimenti pubblici degli enti locali sono già ripartiti nei primi mesi del 2019 grazie allo sblocco degli avanzi di amministrazione e a 400 milioni di euro contenuti nella Manovra. Con il decreto Crescita rilanciamo”.
Ci sono anche misure di rilievo fiscale: dal taglio al costo del lavoro con la riduzione di 600 milioni delle tariffe Inail dal 2023 allo stop alle deroghe per lo scontrino elettronico. Quali sono gli obiettivi di questi interventi?
“Riduzione della pressione fiscale, lotta all’evasione e semplificazione del sistema tributario. Ricordo infatti che oltre agli interventi da lei citati nel decreto abbiamo assorbito la proposta di legge sulle semplificazioni presentata alla Camera dalla nostra Carla Ruocco e ci sono almeno altre due misure fiscali decisive: la deducibilità dell’Imu dal reddito di impresa portata dal 40% della Manovra fino al 70% entro il 2022, e la riduzione graduale dell’Ires dal 24 al 20,5%. Ossigeno puro per imprese e contribuenti”.
Capitolo banche: via libera alla garanzia pubblica fino alla fine dell’anno sui bond di Banca Carige e il salva-Popolare di Bari. Con quali effetti?
“L’obiettivo è garantire la massima stabilità del nostro sistema bancario, soprattutto in una fase di rallentamento economico internazionale”.