Non è il vicepremier leghista dei porti da chiudere agli immigrati, ma il collega dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ad annunciare il giro di vite su un mercato che danneggia enormemente l’economia nazionale. Perché la questione degli irregolari in Italia è un problema che coinvolge anche il mondo imprenditoriale e del lavoro. “Molti di questi migranti senza permessi, infatti, lavorano in modo illegittimo in piccole attività poco trasparenti – ha detto il vicepresidente del Consiglio M5S – evadendo il fisco, non emettendo scontrini e vendendo prodotti non registrati, nocivi per la salute, facendo concorrenza sleale anche alle piccole e medie imprese italiane”.
Un danno secco, insomma, per la nostra economia. Di Maio ha ricordato che diverse inchieste giornalistiche hanno testimoniato tutto ciò nel caso di attività cinesi e pakistane. A tal proposito – ha annunciato il ministro del Lavoro – sta per essere inviata una direttiva per incrementare i controlli verso queste attività. Una misura che inciderà dunque anche sulla sicurezza interna. Sarà quindi una lotta senza quartiere agli esercizi commerciali che vendono merce contraffatta o che non rilasciano lo scontrino.
Nel mirino soprattutto i negozi cinesi. Già in Parlamento su questo fronte M5s e Lega viaggiavano dall’inizio della legislatura a braccetto. Ora però si muove direttamente il Governo, monitorando l’attività di negozi e venditori abusivi, a tutela delle imprese italiane, della concorrenza, del fisco e anche dei consumatori.