Nessuno difende la doppia poltrona di Marcello Foa. Il manager non rinuncia né alla presidenza della Rai né di RaiCom, la consociata di Viale Mazzini che gestisce la distribuzione e la commercializzazione nel mondo dei programmi. Resta controllore e controllato, un particolare su cui non molla di un millimetro il Movimento 5 Stelle. Ma a dare battaglia sul fronte dell’incompatibilità è anche il Pd. E la stessa Lega non si sta affannando più di tanto a difesa del suo manager.
Anzi. Fonti della Vigilanza assicurano che un passo indietro di Foa sarebbe più che gradito al partito di Matteo Salvini. A difendere quel doppio incarico ieri, proprio in Commissione Vigilanza, è rimasto così solo l’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, che ha dato l’ok alla duplice presidenza. Nonostante proprio Salini sia espressione dei Cinque Stelle, il Movimento non è però disposto a togliergli le castagne dal fuoco e il pentastellato Primo Di Nicola non ritira la risoluzione contro Foa.
LE GIUSTIFICAZIONI. Salini, cercando di giustificare quello che sembra un suo scivolone, sostiene che non c’è incompatibilità sulla doppia presidenza di Foa, arrivando ad affermare che “tutte le altre considerazioni sono di ordine e carattere politico” e che in quanto tali “non attengono” alla sua valutazione da amministratore delegato. Per lui, tra l’altro, la questione riguarda anche altri membri del Cda, visto che sono state definite le nomine di Beatrice Coletti e Giampaolo Rossi nel Cda Rai pubblicità e di Igor De Blasio nel Cda di RaiCom. Tutto definito “pienamente legittimo”.
L’amministratore delegato è quindi andato oltre, dichiarando che il doppio incarico è un vantaggio per l’azienda. Per lui “il cumulo di cariche consente di ottimizzare la capacità strategica, industriale e finanziaria, garantire un flusso informativo costante dalle controllate alla capigruppo, condividere conoscenze preziose per la gestione del gruppo, consentire maggiore fluidità della direzione unitaria”. Cercando di uscire dalla difficile situazione, il manager ha inoltre cercato di farsi scudo del Ministero dell’economia, specificando che “le designazioni di nomine sono state preventivamente comunicate al Mef, nostro azionista, che le ha ritenute coerenti”.
LA RESA DEI CONTI. La risoluzione del Movimento 5 Stelle e del Pd contro il doppio incarico a Foa dovrebbe essere votata giovedì in Vigilanza. L’intervento di Salini non ha infatti neppure rinviato quella che appare ormai come una resa dei conti. Una linea chiarissima visto anche l’intervento in Commissione di Primo Di Nicola. Il senatore pentastellato ha infatti ribadito che la criticità che si rileva nella doppia presidenza riguarda l’assetto della Rai e quello che dice lo Statuto dell’azienda.
“Sono sicuro – ha sostenuto Di Nicola – che la Rai ha proceduto con le nomine con l’intento di giovarsi di sinergie, però noi ci siamo fatti la convinzione che esiste l’indubbio rischio che l’azienda possa trovarsi domani in una situazione di contestazione, anche in sedi giudiziarie. La nostra preoccupazione è proprio questa”. Il doppio incarico sembra avere i giorni contati.