L’assioma di partenza è semplice: se si rispetta il Contratto, il Governo può andare avanti. E, applicato alla partita dei decreti Crescita e Sblocca-cantieri, come fa notare il sottosegretario M5S alla presidenza del Consiglio con delega ai Rapporti con il Parlamento, Simone Valente, il risultato è evidente.
Riparte l’iter dei decreti Crescita e Sblocca-cantieri dopo lo stallo elettorale. è il segnale che Governo e maggioranza andranno avanti?
“Se si continuerà nel rispetto del contratto di Governo, ragionevolmente, e tenendo conto di quali siano in questo momento le priorità dei cittadini italiani, non ci saranno motivi per non continuare. Il premier Conte è stato molto chiaro nel darci una linea di indirizzo da seguire: serve una grammatica istituzionale collaborativa e leale. Sono convinto che nel giro di poche settimane il Parlamento approverà entrambe i decreti”.
Sullo Sblocca-cantieri si è raggiunta un’intesa sulla sospensione di alcune norme del codice degli appalti. L’esigenza di rimettere in moto le opere pubbliche è prevalsa su quella di assicurare controlli e legalità o la considera una soluzione equilibrata?
“Per noi legalità e controlli sono la priorità, nel testo si è raggiunto un equilibrio che tiene insieme le due anime, senza prevaricazioni, che ci sono state invece due giorni fa durante una riunione a Chigi. Abbiamo accolto alcune istanze leghiste recepibili, ma siamo rimasti fermi sulle nostre posizioni: il testo elimina per sempre il massimo ribasso delle gare. E questo è sicuramente un risultato molto importante ottenuto dal M5S”.
Passando al decreto Crescita restano i nodi da sciogliere a cominciare dalla norma Salva-Roma. La Raggi ha detto che la pazienza è finita: il provvedimento resterà incluso nel decreto o sarà stralciato?
“Con la Raggi siamo in costante contatto e sul testo si troverà un’intesa nella maggioranza come abbiamo già fatto in queste ore per altri provvedimenti. Su questo siamo assolutamente positivi. Rimodulare il debito della Capitale, e non solo, senza ulteriori aggravi per lo Stato è una misura importante per tutto il Paese”.
Poi c’è la questione Carige…
“è un tema che il Governo ha preso in mano immediatamente, considerando tutto quello che è successo negli scorsi anni. Stiamo lavorando per intervenire con un emendamento al decreto Crescita che verrà approvato la prossima settimana”.
E su Alitalia? Il tempo stringe, come contate di intervenire?
“Nel dl Crescita è contenuta una norma che prevede l’eventuale ingresso del Mef nel capitale sociale della Newco Nuova Alitalia. Per rilanciare il settore aereo il Mef potrà sottoscrivere quote di partecipazione al capitale della società di nuova costituzione alle quali verranno trasferiti i compendi dell’Alitalia, che ad oggi è in amministrazione straordinaria, per rilanciare e rafforzare il settore del trasporto aereo”.
Non mancano i nodi politici. Un esempio su tutti: il Tav che per la Lega si deve fare, specie dopo il risultato delle Regionali in Piemonte. Non teme che su questo tema possa riaccendersi lo scontro nella maggioranza?
“Penso sia normale in un Governo composto da due forze così diverse, discutere anche animatamente. Certo non si deve arrivare a mettere in discussione il Governo e quindi la stabilità del Paese. Il Dossier è nelle mani di Conte e del Ministro Toninelli, prevarrà il buon senso anche qui”.