Associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose. Sono queste le accuse che hanno portato a 49 arresti, questa mattina, in tutta Italia, nell’ambito di un’operazione della Polizia contro la mafia foggiana.
I provvedimenti, emessi dal Gip di Bari su richiesta della locale Procura distrettuale Antimafia, sono stati eseguiti a carico, tra gli altri, di esponenti di primo piano delle famiglie mafiose “La Piccirella” e “Nardino”, egemoni nel territorio di San Severo, in provincia di Foggia, di cui sono stati ricostruiti organigrammi ed interessi criminali. L’inchiesta ha evidenziato, inoltre, il ruolo egemonico dei clan di San Severo nel traffico di droga in Capitanata e che la spartizione dei relativi, ingenti profitti costituisce un fattore di continue tensioni tra i diversi gruppi malavitosi che operano in quell’area.
Le indagini, inoltre, hanno documentato il sistematico ricorso alla violenza per l’affermazione territoriale ed il conseguimento della leadership, nell’ambito di una contrapposizione fondata anche sull’eliminazione fisica dei rivali. In tale contesto, sono stati anche accertati diversi episodi a chiaro sfondo intimidatorio, testimonianza del metodo mafioso usato dagli indagati, come nel caso del tentativo di estorsione di un commerciante locale, la cui abitazione (oltre che l’autovettura ed i locali dell’attività commerciale) sono stati danneggiati in più momenti con colpi d’arma da fuoco.
L’operazione ha impegnato oltre 200 poliziotti in provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Contestualmente, la Polizia ha eseguito una seconda ordinanza cautelare con cui è stata applicata la custodia carceraria nei confronti di due persone indagate del tentato omicidio di Adriano Marchitto e Anna Cira Gualano, commesso a San Severo il 4 marzo 2019. Si tratta di un episodio mai denunciato. La vicenda trae origine dalle indagini seguite all’omicidio di Michele Russi, detto “coccione”, avvenuto nello stesso comune del foggiano il 24 novembre 2018, ucciso da due ignoti sicari in una sala da barba in cui furono ferite altre due persone.
“Nel solo ultimo anno di lavoro – ha detto il questore di Foggia, Mauro Della Cioppa – una lunghissima serie di operazioni di polizia giudiziaria, evidente frutto di un progetto condiviso con le componenti dello Stato sul territorio, ha permesso di assicurare oltre 800 criminali alla giustizia conducendoli materialmente in carcere, di cui oltre 200 boss e sodali delle mafie del territorio foggiano”.
“Con questa operazione – ha detto Della Cioppa – lo Stato ha assestato un altro durissimo colpo alla criminalità organizzata del territorio della provincia di Foggia. Noi vogliamo tutti dimostrare la ferma determinazione e la assoluta volontà di ripulire completamente questo territorio da una criminalità pericolosa che ha superato ogni limite”.