Dieci giorni, non di più. Parola del premier, Giuseppe Conte. E’ il termine massimo stimato per l’approvazione dell’ordinanza attuativa del secondo piano di ristrutturazione dei beni culturali delle zone terremotate. Una rassicurazione arrivata ieri dal presidente del Consiglio in persona, a margine della riunione di ieri con i vescovi delle diocesi colpite dal sisma del Centro Italia. L’ordinanza, che avrà una copertura di 300 milioni di euro, fisserà le modalità per l’avvio della ricostruzione di circa 600 chiese, rispetto alle tremila danneggiate dal terremoto di tre anni fa.
Nel corso dell’incontro, presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, sono state rappresentate dai vescovi le istanze delle comunità locali e la loro sofferenza, “a fronte di uno Stato percepito come lontano o comunque in ritardo nel processo di ricostruzione”. Oltre al disagio causato da “un impianto legislativo stratificato nel corso del tempo e appesantito dai tempi della burocrazia”.
I vescovi hanno evidenziato, inoltre, come le chiese costituiscano – oltre che un luogo di culto – “un essenziale riferimento aggregativo a servizio del bene comune: riaprirle diventa risposta al senso di sfiducia e di solitudine, nonché via imprescindibile per rilanciare la presenza turistica”. Il presidente Conte, si è impegnato a rivedere l’impianto legislativo, criticato dalla Cei, agevolando l’opera di ricostruzione. Un’opera che, almeno finora, sta procedendo a passo decisamente lento.