di Samuele Briatore
Le parole rassicuranti del premier Recep Tayyip Erdogan sulla situazione turca sono subito smentite da chi ha Istanbul sotto gli occhi. Studenti, collettivi, comunità Lgbt, artisti e intellettuali stanno avendo il sostegno di una fetta consistente della popolazione. La polvere che la stampa turca spaccia per cal- ma in realtà è ancora polvere alzata dalla som- mossa. Migliaia gli appuntamenti in tutte le piazze turche e anche nei singoli quartieri sono annunciate per la notte, la mobilitazione è ca- pillare. A Taksim un flusso di gente continuo sta affollando nuovamente il cuore pulsante della città. La polizia è in agitazione anche in vista delle dimissioni del capo della polizia di Istanbul e del governatore della città. La notte scorsa è stata calda anche per Smirne che vede 24 persone arrestate, colpevoli di aver twittato a favore della protesta. I social network e la loro limitazione sono al centro della discussione politica sempre più in- dirizzata per una censura rigida. Basta chiedere a uno dei tanti attivisti per com- prendere facilmente che l’azione di protesta, oltre che essere nata per fermare l’abbattimen- to degli alberi di Gazi Parki è nata per contra- stare l’abbattimento della laicità dello stato e la repressione dei movimenti universitari e dei lavoratori, a favore della libertà di manifestare, di riunirsi, per la libertà sessuale e per la digni- tà del corpo delle donne. Una realtà comples- sa composta da tante lotte, accumunate da un hashtag #occupyistanbul, che possiamo leggere su quasi tutte le bacheche Facebook dei ragazzi turchi e su ogni muro di Istanbul. Per le fonti ufficiali si contano 3 morti, per quel- le ufficiose sono già più di 10. Oggi in piazza Ta- ksim i fast food hanno portato più di 1000 pasti pagati on line dai sostenitori ai manifestanti. I manifestanti, per contrastare il silenzio dei media nazionali, hanno aperto un canale indi- pendente che trasmette sul web cosa accade in ogni città, minuto per minuto e la protesta ri- sulta essere sempre più organizzata, condivisa e radicata. Questa notte non sarà per nulla tranquilla. A Smirne ci sarà una nuova manifestazione, al- cuni ragazzi a Istanbul sono saliti sugli alberi di Gezi Parki e non hanno alcuna intenzione di scendere. Il parco si è trasformato in una nuova città con corsi di pilates, cucine autogestite, ac- campamenti organizzati con guardiani e servizi di pulizia. Inoltre centinaia di ragazzi da tutta Europa si stanno dirigendo dall’aeroporto verso Taksim.