Non si dà pace Matteo Salvini. Continua a far girare nuove bozze del decreto sicurezza bis che vuole a tutti i costi portare a casa prima del 26 maggio. Ma il M5S frena: preferirebbe rinviare tutto a dopo le europee. Il giorno dopo il Consiglio dei ministri che ha visto sul tavolo i provvedimenti bandiera di Lega (sicurezza bis) e M5S (famiglia) si provano a smorzare i toni. “Siamo stati in Cdm molto serenamente. Nessuna crisi, nessun diverbio”, dice il premier Giuseppe Conte che non si sbilancia sull’eventualità di un nuovo Cdm prima delle europee. Alcuni indicano come data giovedì.
“Nessuno ha litigato, c’è stato un clima molto sereno”, ribadisce il vicepremier Luigi Di Maio. Il capo politico M5S, che ieri ha lanciato la Fase 2 del governo del cambiamento – circondato da tutti i ministri M5s – con l’orgoglio di quello che è stato già fatto e di quello che si ha intenzione di fare, garantisce: “Noi siamo pronti a lavorare per altri quattro anni”. Ma avverte l’alleato: “Domenica la Lega ci dica se chiede un voto per l’Europa o per aprire la crisi di governo”. Dall’altra parte Salvini promette: “Io dò la mia parola che andiamo avanti”.
PUNTI DI DOMANDA. Ma le riserve sul testo caro al Carroccio rimangono intatte. Si parte da quelle esposte da Conte: “C’è un vaglio da parte della Presidenza della Repubblica un po’ più incisivo rispetto a un provvedimento ordinario – stiamo parlando di una decretazione d’urgenza – quindi è normale ascoltare il Quirinale e avere la possibilità di raccogliere tutte le sue valutazioni e gli approfondimenti”. I rilievi del Colle si concentrerebbero su due aspetti: le multe a chi soccorre i migranti in mare che violerebbero le convenzioni internazionali e l’incrocio tra le attribuzioni di poteri dei ministeri.
I decreti famiglia e Sicurezza bis “devono essere approvati il prima possibile”, spiega Di Maio, “ma prima bisogna superare i dubbi di incostituzionalità sul Sicurezza bis”. Il vicepremier pentastellato frena anche sul suo testo: la questione della natalità è un’emergenza ma non è tema elettorale, l’ok al decreto famiglia può arrivare anche dopo le europee. Ma Salvini non sente ragioni, ha fretta e continua a mettere mano al provvedimento sperando di accelerarne il via libera. I tecnici del Viminale – fa sapere – hanno ultimato le limature al decreto, “così da fugare qualsiasi perplessità e togliere alibi”.
Secondo quest’ultima versione restano le multe alle navi che non rispettano le normative ma sparisce il riferimento agli interventi di soccorso ai migranti, che erano finiti nel mirino. Ma per i 5Stelle non basta: “Ora il decreto è vuoto, non si sa a cosa serve”, dicono. Le riserve sui rimpatri, poi, rimangono le stesse. I 2 milioni stanziati per il 2019 nella bozza entrata in Cdm sono pochi: “Ne servirebbero centinaia per fare rimpatri seri”, dice Di Maio secondo cui non basta inserire un fondo, occorre per esempio capire perché quel criminale che ha causato il rogo nel modenese era libero di circolare.
“Aveva dato 4 identità diverse e analisi confermano che non è minorenne e grazie al decreto Salvini andrà a casa”, spiega il ministro dell’Interno. Dubbi sono stati avanzati anche sul decreto famiglia per le coperture. Ma il vicepremier M5S li ha rispediti al ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Per le famiglie abbiamo un miliardo che ci deriva dal reddito di cittadinanza e lo vogliamo investire grazie al fondo che ogni quattro mesi raccoglie gli avanzi non utilizzati per la misura di sostegno”.
Dei due decreti si è parlato, questa mattina, nell’incontro tra il premier Conte e il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Incontro necessario per definire il percorso dei due provvedimento all’esame del Parlamento e per evitare eventuali problemi. “Oggi non ci sarà il Consiglio dei ministri. Non mi risulta che sia stato convocato. Credo che prima ci debbano essere alcuni passaggi procedurali significativi”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, interpellato sullo stesso tema.
In serata da Palazzo Chigi fanno sapere che il Consiglio dei Ministri, che dovrà esaminare i due decreti legge, non si terrà né oggi né domani, ma “la prossima settimana”. “Tutto il governo – ha poi spiegato Conte – condivide i due obiettivi politici. Alcuni giornali hanno scritto di risse sfiorate, io purtroppo ancora una volta vi devo deludere. C’è stato un clima molto sereno e costruttivo. A un certo punto abbiamo sospeso i lavori per confrontarci con gli staff tecnici”.