Appuntamento fissato al Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. I più pessimisti sono pronti a scommettere che il governo licenzierà solo alcune nomine e il parere su un paio di leggi regionali, nulla di più. Troppi gli argomenti divisivi: sicurezza, autonomia, flat tax, giustizia. Ma la verità è che i tecnici dei rispettivi ministeri di Lega e M5S stanno trattando a oltranza. Tanto che il preconsiglio di ieri non è bastato e la discussione è destinata a proseguire. E a Palazzo Chigi lunedì il derby tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio potrebbe chiudersi con un pareggio. La Lega porterebbe a casa un punto con l’ok al decreto sicurezza bis e il Movimento metterebbe il cappello sul pacchetto famiglia, su cui si è esercitato anche il ministro leghista Lorenzo Fontana.
PASSI AVANTI. A diffondere cauto ottimismo sono i due stessi contendenti. Al netto dei toni concitati usati nei comizi elettorali Salvini e Di Maio continuano a ripetere che non c’è alternativa a questo governo. “Son contento di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo: legittima difesa, immigrazione, tasse, legge Fornero, la pace fiscale con Equitalia. Rifarei tutto”, dice il leader della Lega. “Ci saranno sempre discussioni, ma abbiamo tutti e due” Lega e M5S “la consapevolezza che bisogna andare avanti altri quattro anni”, gli fa eco Di Maio che ricorda “i provvedimenti importanti” votati in questi giorni “come quello sul voto di scambio politico-mafioso”.
Le convergenze lunedì si potrebbero trovare su sicurezza bis e famiglia. Fonti M5S hanno fatto sapere che Di Maio è pronto a portare il pacchetto per la natalità. Per finanziarlo sarà usato un miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza: dentro misure come “il dimezzamento delle rette degli asili nido, sconti sui pannolini, sulla baby sitter, soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile”. La Lega fa sapere che durante il preconsiglio sul sicurezza bis “sono stati fatti dei rilievi, formali più che sostanziali, sui quali è disponibile a valutare modifiche”. E circolava già dalla mattinata una nuova bozza del decreto con una stretta sulle espulsioni degli irregolari e un inasprimento delle sanzioni per le navi che soccorrono migranti in mare.
ULTIMI DETTAGLI. Il M5S insiste sulla necessità di fare di più sui rimpatri e mal digerisce i poteri sottratti al ministro Danilo Toninelli. Ma “smussa di qua, smussa di là”, come ha detto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, non è detto che non si arrivi a un testo condiviso. Certo anche ieri sono volate parole grosse tra Salvini e Di Maio. Il leader della Lega ha sciorinato numeri su reati e sbarchi in calo e li ha messi in contrapposizione a un presunto aumento dei morti sul lavoro. “Trovo davvero triste e inumano che si arrivi a fare campagna su un tema del genere, fermo restando che i numeri diffusi da qualcuno sono sbagliati e che sono stato io a potenziare l’ispettorato del Lavoro”, ha ribattuto Di Maio.
Nel giorno dell’arresto del sindaco leghista di Legnano, mentre ancora brucia il caso Siri, M5S tiene il punto sulla lotta alla corruzione: “Il 26 maggio la scelta sarà tra noi e questa nuova tangentopoli”. La Corte dei Conti ha aperto un’indagine sui voli di stato di Salvini: “Io ne ho preso uno… Mi muovo sempre con voli di linea e con Alitalia”, è il commento Di Maio. Ma i segnali di tregua ci sono, eccome.