Il gruppo Kering, proprietario del marchio Gucci, ha definito con l’Agenzia delle Entrate alcune contestazioni mosse dal Fisco italiano nei confronti della controllata svizzera Luxury Goods International S.A. (LGI). La definizione, “contraddistinta da un’analisi approfondita e da spirito collaborativo”, ha riconosciuto – fa sapere lo stesso gruppo – “che i rilievi mossi in sede di verifica riguardano la sussistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo 2011-2017, con relativa attribuzione di utili e, sotto altro profilo, i prezzi di trasferimento praticati da LGI, per il medesimo periodo, con la consociata Guccio Gucci SpA”.
La definizione comporterà il pagamento al Fisco italiano di una maggiore imposta, pari a 897 milioni di euro, oltre a sanzioni e interessi per un totale di 1,25 miliardi di euro. “Sulla base di una stima iniziale – fa sapere il colosso del lusso -, l’effetto di tale transazione sul bilancio consolidato di Kering del 2019 sarà pari a circa 600 milioni di euro di imposte addizionali sul conto economico e di circa 1.250 milioni di euro di flusso di cassa negativo sul rendiconto finanziario”. Il Gruppo Kering è stato assistito dallo studio Maisto & Associati.
Fanno parte di questo gigante mondiale del lusso alcuni tra i più rinomati marchi di moda, pelletteria, gioielli e orologi al mondo: oltre a Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo, Qeelin, Ulysse Nardin, Girard-Perregaux e Kering Eyewear.