La sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è recata a Casal Bruciato, il quartiere della Capitale dove da giorni i residenti e i movimenti di estrema destra protestano per la decisione di destinare uno degli alloggi popolari di via Satta a una famiglia rom. Al suo arrivo la sindaca è stata contestata da un folto gruppo di residenti che le hanno urlato: “Non sei la nostra sindaca”. Ad accompagnare la Raggi c’erano il direttore della Caritas, don Ben Ambarus, e il vescovo ausiliare di Roma, don Giampiero Palmieri.
“Questa famiglia risulta legittima assegnataria – ha detto la sindaca lasciando via Satta – e ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Abbiamo avuto modo di presentare questa famiglia ad alcuni condomini, chi insulta i bambini e minacce le donne si dovrebbe fare un esame di coscienza”.
L’iniziativa della Raggi, riferiscono all’Ansa fonti del M5S, è stata accolta con una certa irritazione dal vicepremier Luigi Di Maio. Prima si aiutano i romani, gli italiani, poi tutti gli altri, è il senso del ragionamento del leader del Movimento Cinque Stelle, anche per la tempistica con cui la sindaca, in un giorno particolarmente importante per il M5S al governo, ha scelto di recarsi a Casal Bruciato.
“Siamo con Virginia Raggi – scrive su Twitter il M5S Roma – in questa battaglia di civiltà. Quello che sta succedendo a Casal Bruciato è inaccettabile. Ed è vergognoso che dei bambini non possano andare a scuola perché hanno paura di uscire di casa. Tutto questo deve finire. Roma non è razzista”.