Abolita l’immunità penale che permetteva ai vertici di Ilva alcune esimenti sui reati ambientali e via libera subito a seicento milioni da spendere in bonifiche ambientali. Con questi impegni il vicepremier Luigi Di Maio e altri quattro ministri – Costa, Lezzi, Grillo e Bonisoli – ieri hanno aperto in prefettura a Taranto il tavolo permanente per il Contratto istituzionale di Sviluppo (Cis) con altri quattro ministri M5s.
“Non è una vittoria del governo – ha detto Di Maio – ma è una vittoria dei tarantini. So benissimo che discendono dagli spartani ma ci sono tante altre battaglie da vincere”. Il ministro dello Sviluppo ha aggiunto che c’è oltre un miliardo di euro per Taranto che non si sta spendendo e che tornerà il 24 giugno, esattamente tra due mesi, per vedere come si staranno spendendo i soldi stanziati”.
Di Maio ha anche solidarizzato con i cittadini che protestano per gli eccessi di mortalità nei quartieri più vicini alle emissioni industriali. Secondo alcune associazioni l’inquinamento sta pure aumentando e i dati delle centraline Ispra e Arpa sembrano confermarlo. “Se qualcuno mi chiedeva di chiudere lo stabilimento siderurgico e mandare ventimila persone in mezzo a una strada – ha detto Di Maio – questa non è mai stata la mia idea di ministro dello Sviluppo economico. Adesso c’è la fase due, tutto quello che ancora dobbiamo fare per estinguere il debito che tutti gli italiani hanno con i tarantini”.