I decreti per dare il via libera ai rimborsi in favore dei risparmiatori truffati dalle banche sono in dirittura d’arrivo, parola del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Il denaro pubblico – ha spiegato ieri il responsabile del Tesoro – verrà usato per risarcire solo i truffati. Nel decreto c’è una correzione della legge di bilancio, ricordo che fu modificata in Parlamento, in modo da poter rimborsare più velocemente tutti i truffati in qualsiasi fascia di reddito. Prima si arriva a determinazione meglio è. I decreti attuativi sono già pronti”.
Dopo mesi di attesa e di solleciti da parte del Movimento 5 Stelle e della Lega, la soluzione per dare ristoro ai risparmiatori che hanno perso i loro soldi con Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti è in dirittura di arrivo. Le norme che devono essere varate sono 3, due decreti attuativi firmati dal ministro dell’Economia, e una correzione alla legge con cui fu istituito il Fondo Indennizzo Risparmio (Fir) dove si trovano gli 1,5 miliardi da ripartire tra tutti i risparmiatori truffati.
La modifica alle disposizioni sul Fir dovrebbe essere contenuta nel decreto crescita e riguarderebbe la previsione che sia la Consap (Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) ad erogare i risarcimenti. Mentre per quanto riguarda i due decreti attuativi, su cui il ministro dell’Economia ha negoziato lungamente con la commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, per arrivare al via libera, sarebbero articolati così. Il primo dovrebbe disciplinare quali documenti dovranno essere consegnati dai risparmiatori per accedere ai rimborsi e in che modo ciò dovrà avvenire.
Inoltre dovrebbe contenere i criteri da seguire per l’individuazione dei membri della commissione tecnica che dovrà vagliare i casi dei risparmiatori truffati. Mentre il secondo decreto attuativo dovrebbe le modalità che dovrà seguire la Consap per procedere all’erogazione degli indennizzi. Ed è questo il punto più delicato, visto che la Commissione Europea per dare il via libera ai risarcimenti vuole che ci sia un accertamento caso per caso del cosiddetto miss selling, mentre il sottosegretario M5s all’Economia, Alessio Villarosa, ha sempre chiesto “procedure semplificate con la verifica inizialmente se ci sono state violazioni massive”.