La doppia poltrona di Marcello Foa presidente Rai e della consociata RaiCom? Per la Lega meglio parlar d’altro. Glissando sul doppio incarico di controllore e controllato del numero uno di Viale Mazzini, voluto proprio dal Carroccio. Ci prova Alessandro Morelli a sviare l’attenzione dal caso che rischia di imbarazzare pure il partito di Salvini.
“E’ utile ragionare di grandi piani industriali, ma purtroppo rimaniamo in attesa del vero cambiamento in Rai. Il servizio pubblico non riesce a stare al passo con l’impegno che stiamo mettendo nel tradurre in fatti le proposte condivise nella campagna elettorale e messe nero su bianco nel contratto di governo – accusa il responsabile editoria della Lega -. è sufficiente andare al mercato e incontrare i cittadini per sentire commenti sulla scarsa rappresentazione del Paese reale che emerge da tv e radio, basta fare un giro per le città per accorgersi del gap tra media e realtà che chi vive il territorio respira ogni giorno”. Un attacco, all’Ad Rai, Fabrizio Salini.
La replica non si fa attendere. “Se vogliamo stare al passo con il cambiamento che i cittadini ci chiedono, sarebbe sufficiente che l’onorevole Morelli della Lega raccogliesse il nostro invito a rimuovere le criticità che si sono create ai vertici di Raicom – gli risponde il vice presidente della Vigilanza Rai, Primo Di Nicola, che per primo ha sollevato il nodo della doppia poltrona di Foa -. La lotta contro i conflitti d’interesse è uno dei primi impegni presi da questa maggioranza”. E non è tutto. “Non si era detto che la politica doveva rimanere fuori dalla Rai? La Lega la smetta dunque di mettere becco nelle questioni relative alla Rai. Quelle che stiamo leggendo appaiono come delle ‘pressioni’ inaccettabili. Sembra di tornare ai temi di Renzi e Berlusconi”, rincarano la dose fonti M5S. Ed è solo l’antipasto della resa dei conti in cui potrebbe trasformarsi, mertedì prossimo, la Vigilanza.