“Adesso possiamo firmare subito il primo decreto attuativo” per i risarcimenti ai risparmiatori truffati dalla banche, è questa la strada da seguire secondo Alessio Villarosa, il sottosegretario all’Economia del Movimento 5 Stelle che ha scritto i decreti per gli indennizzi.
Il consiglio dei ministri non ha sbloccato la questione dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche, che farete?
“A mio avviso adesso è possibile firmare subito almeno il primo decreto attuativo, perché anche la norma sulla Consap (la società pubblica a cui si vuole affidare materialmente l’erogazione dei rimborsi ndr) si può rinviare perché sarà nel secondo decreto attuativo”.
Cosa prevede il primo decreto attuativo?
“Disciplina quali documenti dovranno essere consegnati dai risparmiatori per accedere ai rimborsi e in che modo ciò deve avvenire. Stabilisce i criteri per l’individuazione dei membri della commissione tecnica che dovrà vagliare i casi. Riguarda la prima parte delle procedura, relativa all’acquisizione della documentazione”.
Il secondo decreto cosa conterrà?
“Riguarda la Consap e le modalità da seguire per procedere materialmente all’erogazione degli indennizzi. Però bisogna precisare che, visto che il decreto Crescita è stato approvato con la formula “salvo intese”, quindi è possibile che in un secondo momento siano introdotte delle modifiche rispetto al testo approvato. Comunque, dal momento che abbiamo sempre detto che il secondo decreto attuativo sarebbe stato pubblicato entro aprile, nel prossimo decreto possibile si possono fare gli interventi sulla norma primaria”.
Che genere di intervento dovete fare sulla norma primaria?
“Semplicemente che la Consap sarà l’ente erogatore (dei risarcimenti ndr). Serve a istituire il braccio di Consap che dovrà corrispondere materialmente il denaro. Il meccanismo prevede che prima la Commissione dia il benestare ai pagamenti e poi la Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici (Consap) paghi. Ma le ripeto, che non c’è nessun motivo per non firmare il primo decreto attuativo”.
Diversi giornali hanno scritto della necessità di inserire una sorta di immunità per i funzionari del Tesoro che dovranno provvedere a fare i risarcimenti, a cosa serve?
“Io non so come abbiano pensato di fare una cosa del genere”.
Come avverranno i rimborsi, attraverso l’arbitrato o con procedure semplificate tramite la Commissione?
“Avverranno attraverso procedure semplificate con la Commissione, la quale verificherà inizialmente se ci sono state violazioni massive. In partica accerta se c’è stata una vendita deliberatamente negligente e sconsiderata di titoli (in frode ai risparmiatori ndr). E se ciò è avvenuto in maniera continuativa. Poi controlla che i risparmiatori detenessero effettivamente i titoli in quella certa data, vieni indennizzato, se sei azionista al 30%, se sei obbligazionista al 95 per cento. Anche i secondari e gli obbligazionisti esclusi dai vecchi fondi fatti dal Partito Democratico, saranno risarciti”.
Quindi non saranno verificate analiticamente tutte le singole posizioni per controllare se c’è stato miss selling?
“Si verificherà se ci sono state violazioni continuative e ripetute delle norme a tutela del risparmio e se ciò ha determinato la reiterazione di reati. Se ci sono state, hai diritto all’indennizzo. Anche perché bisogna immaginare cosa accadrebbe con 300mila persone in Tribunale a chiedere l’accertamento di ogni singola posizione. Fino ad ora ci sono stati circa 10mila indennizzi seguendo la procedura dell’accertamento caso per caso. Non si può procedere con le vie ordinarie, molti dei danneggiati sono anziani. Qui ci troviamo davanti a una bomba che è esplosa e noi dobbiamo trovare rapidamente una soluzione. Qui gli errori vengono da lontano a cominciare da quello fatto dalla Commissione Europea che impedì all’Italia di salvare le banche, che poi sono finite in risoluzione, con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Poi bisognerà capire la colpa di chi è stata, se della Banca d’Italia o di Bruxelles”.
Si è parlato di limitare i risarcimenti solo a chi ha un Isee inferiore ai 35mila euro, e un patrimonio sotto ai 100mila euro, lo conferma?
“Assolutamente no, non ci devono essere limiti, ho chiesto di non fare differenziazioni di questo tipo”.