Un sospetto che continua a rafforzarsi. Perché sulla decisione di dirottare la consigliera del ministro dell’Economia, Claudia Bugno, dal Cda della controllata del Tesoro Stmicroelectronics a quello dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), stoppata dai Cinque Stelle (leggi l’alticolo), si fa strada nel Movimento la convinzione, se non di una regia, almeno di una complicità della Lega con il titolare del Mef. E il sospettato numero uno resta il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Non solo il Richelieu del Carroccio e braccio destro di Matteo Salvini detiene la delega all’aerospazio. Ma la vigilanza sull’Asi compete al ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, guidato da un altro leghista, Marco Bussetti.
“Due indizi non faranno una prova, ma bastano ad alimentare il sospetto…”, si lascia scappare un autorevole esponente M5S. “L’Agenzia spaziale italiana è una sorta di riserva controllata dalla Lega, è impossibile pensare che una nomina nel Cda possa avvenire senza che il consenso del Carroccio”, è il ragionamento che fa capolino tra i divanetti del Transatlantico a Montecitorio. Così come, del resto, a far pensar male l’ala grillina della maggioranza è pure l’atteggiamento ondivago dei leghisti nei confronti di Tria. Aggressivi – ma neppure troppo – quando si tratta di sollecitarlo a sbloccare i decreti per i rimborsi ai truffati delle banche. Decisamente morbidi – pure troppo – sulla vicenda Bugno.