Il Governo non si metterà di traverso sulla richiesta di un mese in più da parte delle Fs per formalizzare l’offerta d’acquisto di Alitalia. “I dipendenti devono stare tranquilli, sulla proroga che dovrebbe chiedere Fs non mi impiccherei, un mese in più o in meno non cambia niente. L’importante è che il rilancio sia duraturo”, ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli.
Una disponibilità che era nell’aria, ma che ha contribuito a fare insorgere uno dei potenziali beneficiari nel caso in cui la nostra ex compagnia di bandiera andasse verso la liquidazione e dunque la svendita a spezzatino. Il chief operating officer di Air Italy, Rossen Dimitrov, si è detto “veramente sorpreso dal Governo. Ci sono regole che si applicano a tutte le compagnie aeree e noi le rispettiamo fedelmente e invece Alitalia può prorogare le sue deadlines come vuole, un investitore entra e l’altro esce… pensano di essere al di sopra della legge”.
Per Dimitrov – che ha parlato con l’agenzia di stampa Radiocor a margine dell’inaugurazione del primo volo diretto Milano-Los Angeles a Malpensa – c’è anche il caso dell’accordo per la continuità territoriale con la Sardegna, dove Air Italy aveva vinto ma Alitalia ha continuato a vendere i voli anche quando non poteva farlo. “Il fatto – ha continuato il manager – è che su Alitalia c’è chi pensa di essere sopra la legge e quando il Governo ti supporta, iniettando denaro nelle tue casse, e permettendoti di fare quello che vuoi, allora… ma questo semplicemente non è giusto”.