Giovedì prossimo la conferenza Stato Regioni dovrebbe firmare l’accordo sul taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali in misura differenziata per ogni ente. Infatti il Governo Conte ha stabilito, con l’ultima legge di bilancio, l’obbligo per le Regioni di ridurre i vitalizi entro aprile e chi non si adegua subirà un taglio dei trasferimenti pubblici pari al 20 per cento. Così le Regioni sono costrette a correre ai ripari se non vogliono ridurre i servizi ai cittadini per difendere le pensioni degli ex consiglieri.
Il nodo che ha impedito, fino ad ora, di trovare un’intesa è dato dal fatto che l’applicazione tout court del ricalcolo dei vitalizi con il sistema contributivo porterebbe ad applicare tagli fino al 60% in regioni come Lazio, Sicilia e Puglia, una cifra talmente alta che esporrebbe la decurtazione a un rischio di bocciatura da parte dei Tribunali, con il conseguente obbligo di risarcire i danni. Così si sta lavorando a un taglio differenziato per ogni Regione, considerato anche che altri enti, come la Lombardia, in caso di introduzione del contributivo secco spenderebbero addirittura di più (circa 1 milione l’anno) di quanto non facciano ora.
Infatti il contributivo si calcola anche in base ai contributi versati. La consigliera regionale M5S del Lazio, Valentina Corrado, auspica che si trovi rapidamente un’accordo sul taglio dei vitalizi, altrimenti “Zingaretti condannerà la sua Regione a perdere quasi 1 miliardo di trasferimenti statali nei prossimi tre anni per difendere le pensioni dei vecchi consiglieri regionali”.