L’accusa è di quelle forti: c’è un giornalista in Rai che decide i palinsesti della televisione pubblica. Il tutto per non contrastare la propria trasmissione. Carlo Freccero era da un po’ che ce l’aveva sulla punta della lingua e ieri in commissione di Vigilanza ha sputato finalmente il rospo. Più che un’audizione è stato un vero talk show infuocato con tanto di botta e risposta contro il signore dei salotti tv, Bruno Vespa. Per Freccero il giornalista gestirebbe, o almeno influenzerebbe, la programmazione di Raiuno per evitare di perdere ascolti nel suo storico e ormai ventennale Porta a Porta.
Accuse che fanno rumore, soprattutto per il peso mediatico incontestabile di Vespa all’interno di viale Mazzini. D’altra parte è difficile pensare il contrario visto che cambiano i governi, sui banchi di Camera e Senato mutano le maggioranze ma la terza Camera dello Stato si conferma sempre la stessa: il suo salotto bianco. E allora il direttore di Raidue, che ormai non ha più niente da perdere perché il suo contratto scadrà il prossimo novembre, non gliel’ha certo mandate a dire: “Vespa ancora comanda e ottiene di non avere controprogrammazione e io ho dovuto inchinarmi”, ha tuonato Freccero. Pronta la replica del giornalista: “Non siamo ridicoli, ha detto, è la vecchissima regola di non sovrapporre informazione a informazione”.
Tutto nasce dal programma Povera Patria, nuovo titolo della trasmissione Night Tabloid, accusato di essere un flop di ascolti. Il talk show avrebbe dovuto occupare la serata del mercoledì e presentarsi al pubblico, già a gennaio, con una nuova veste in concorrenza diretta, in seconda serata, con Porta a Porta. Ipotesi che il conduttore non ha gradito fin dal principio, trovando autolesionista la scelta dell’azienda di proporre due talk in contemporanea. E per la serie mai scherzare con Vespa, alla fine l’aveva spuntata lui. Perché, diciamoci la verità, il conduttore il suo peso ce l’ha eccome. Nel suo salotto sono passati presidenti, politici, giullari, imprenditori e persino il Papa.
Sulla sua poltrona bianca è stato firmato il contratto di Silvio Berlusconi con gli italiani, sempre lì Matteo Renzi si impegnò a pagare i debiti della pubblica amministrazione e anche nell’ospitata di Beppe Grillo c’è qualcosa di epocale, la caduta del muro televisivo del leader 5 stelle e l’adesione a un salotto molto, per dir così, istituzionale. Del resto l’ha sempre detto Vespa che il suo editore era la Dc, ossia la politica. E infatti ha resistito a tutte le intemperie e ora resiste pure a Freccero, che nonostante tutto prova a sperimentare programmi diversi per ridare visibilità e centralità, il tutto in un tempo record.
Il direttore di Raidue comunque tira dritto, ormai non ha niente da perdere, e così ha già annunciato i palinsesti estivi, che forse si riscontreranno col Bruno nazionale. “A prescindere dai dati di ascolto che hanno avuto riscontri diversi, questa programmazione ha fatto sì che la rete esistesse, che fosse al centro del discorso mediatico, ha commentato Freccero”. “Prova evidente che sono ottime anche le critiche”.