A leggere ieri titoli e servizi dei principali quotidiani italiani era tutto un fiorire di “allarmi”, “assalti”, “resse”, “caos” e sportelli in “tilt”. Ma chi, tra gli aspiranti benefeciari del Reddito di cittadinanza, si preparava già a sfidare ingorghi infernali e code senza fine nei Caf o agli uffici postali per presentare la domanda di ammissione alla misura bandiera del Movimento Cinque Stelle, ha subito tirato un sospiro di sollievo.
Alle 14, secondo Poste Italiane, dove le richieste si aggiravano già intorno alle 30mila, il flusso si presentava “costante e ordinato” in tutto il territorio nazionale. E pure nei Caf, “l’uso degli appuntamenti, fissati già soprattutto per l’Isee, ha fatto si che il temuto assalto non ci sia stato”. A parte “qualche raro caso di affollamento a Civitanova Marche, Cosenza, Siracusa e un numero importante di richieste a Milano e a Torino”, in particolare nei Centri di assistenza fiscale dei quartieri periferici.
Insomma, una vera e propria gufata a salve a reti unificate dei giornaloni che prevedevano scenari apocalittici da girone dantesco. Qualche esempio. Apertura di prima pagina di Repubblica: “Reddito di cittadinanza. Tutto pronto per il via, o quasi”. Catenaccio: “Oggi (ieri, ndr) le domande a Caf e Poste, ma si rischia il caos”. Ultime parole famose. Riprese, tanto per essere sicuri di non essere fraintesi, pure a pagina due: “Reddito, partenza nel caos…”. La notizia non merita, invece, gli onori della prima pagina – d’altra parte riguarda potenzialmente solo 5 milioni di italiani, che volete che sia – per La Stampa.
Che la riporta in apertura della otto: “L’assalto al reddito di cittadinanza. Poste in allarme”. Roba da intervento dei caschi blu dell’Onu. E tanto per chiarire il concetto, il gemello acquisito di Repubblica profetizza nell’occhiello: “Uffici postali e Caf potrebbero andare in tilt, timori a Roma e al Sud”. Raccontano che all’Eur, intorno a mezzogiorno, un tassista in transito davanti all’ufficio postale di zona, si sia lasciato sfuggire un fragoroso “Ciao core” a commento.
Ma non finisce qui. Il Reddito di cittadinanza torna in apertura di prima sul Corriere della Sera. Che nell’occhiello mette in guardia sul “rischio resse”. Ipse dixit. Vetrina di prima pagina per la misura bandiera dei Cinque Stelle, anche per il confindustriale Sole 24 Ore: “Reddito, oggi (ieri, ndr) si parte. Rischio caos, alle Poste in ordine alfabetico”. Apoteosi finale per Il Giornale della famiglia Berlusconi: “Parte il reddito. Caos assoluto e aria di truffa”. Sobrio, come nel suo stile.