Fatta eccezione per i vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, l’elevata visibilità dei ministri dell’Esecutivo Conte non è automatica garanzia di apprezzamento. Solo i leader della Lega e del Movimento Cinque Stelle, infatti, guidano contemporaneamente sia la classifica della notorietà, rispettivamente con il 93 e l’89%, sia la graduatoria del gradimento: 55% per il ministro dell’Interno e 50 per quello dello Sviluppo economico e del Lavoro. Fortemente identificati, agli occhi dell’opinione pubblica, il primo con il decreto sicurezza-immigrazione e Quota 100, il secondo con il decreto dignità e il Reddito di cittadinanza.
Per il resto della squadra di Governo, pur in presenza in alcuni casi di un elevato indice di notorietà, il tasso di gradimento si assesta dal 39% in giù. Lo rivela l’ultimo sondaggio realizzato da Gpf Inspiring Research per La Notizia che ha interrogato il campione sull’attività svolta nei primi nove mesi dell’Esecutivo chiedendo, per ciascuno dei ministri, “a quale attività, riforma, proposta, decreto”, lo ritenga maggiormente legato (vedi schede a pagina 4).
“Il primo dato interessante, all’esito delle rilevazioni dell’ultima settimana, è come il premier, Giuseppe Conte, stia diventando sempre di più il presidente di tutti”, spiega il presidente e amministratore delegato di Gpf, Roberto Baldassari. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in crescita di due punti (secondo solo al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al 64%), Conte si piazza davanti a tutti gli altri leader politici, seguito da Salvini (55%), con un trend sempre in crescita (+1%), e Di Maio (50%) che perde un punto rispetto alla precedente rilevazione. “è proprio Di Maio a pagare un po’ di più – prosegue Baldassari -. Sono del resto sempre i primi della classe a restare soli, specie nelle sconfitte”.
Discorso diverso per gli altri ministri. “Il livello di fiducia e di notorietà non è sempre connesso – fa notare l’ad Gpf -. Negli scorsi anni, fatta eccezione per il Governo tecnico di Mario Monti, tutti i big politici, che godevano di un elevato livello di notorietà già prima di entrare nell’Esecutivo, sedevano alla guida dei ministeri”. Una costante saltata con l’avvento dei gialloverdi. “In questa legislatura, alcuni ministri, soprattutto quelli che ricoprono ruoli chiave, non riescono a comunicare al meglio l’attività svolta e sono in difficoltà – prosegue Baldassari -. Fagocitati anche da un sistema massmediatico Salvini-Di Maio-centrico: sono loro che catalizzano l’attenzione”. Non sono mancati, d’altra parte, eventi particolari che hanno fatto crescere il livello di attenzione e di conoscenza verso alcuni ministeri.
“Ad esempio, la questione vaccini ha acceso i fari sul ministero della Salute e sulla ministra Giulia Grillo (52% di notorietà ma solo 30% di gradimento, ndr). Il crollo del Ponte Morandi ha fatto altrettanto sul ministero delle Infrastrutture e sul ministro Danilo Toninelli (quinto per notorietà al 73%, ma ultimo per gradimento con il 24%, come i ministri leghisti Erika Stefani e Lorenzo Fontana) che ha anche un altro item molto forte, che è quello del Tav”, sottolinea il presidente di Gpf. Discorso a parte va fatto per il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno (alta notorietà al 67% e quinta per gradimento con il 37%): una vera e propria eccezione che conferma la regola. “Era molto nota già prima di diventare ministro – spiega ancora Baldassari -. Per molti altri, invece, è il ministero che fa il ministro”.
Tra i temi che hanno colpito l’opinione pubblica c’è anche lo stop alle trivellazioni petrolifere che ha messo in risalto l’attività del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (51% di notorietà e 32% di gradimento). Infine, i casi dei ministri dell’Economia Giovanni Tria e degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che occupano il terzo e il quarto posto (scambiandosi le posizioni nelle due graduatorie) in entrambe le classifiche. “è l’effetto dell’attenzione sulla Manovra e sullo spread (per Tria) e sui rapporti con l’Unione europea (per entrambi) che continuano a rimanere costantemente al centro del dibattito politico”.
NOTA METODOLOGICA. Vox Populi è il monitoraggio settimanale di Gpf Inspiring Research che descrive le tendenze e le opinioni degli italiani sui temi di attualità politica, economica, sociale e culturale. Audience: 819 interviste valide. Campione con estrazione casuale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne articolato per sesso, età, professione, ampiezza centri, livello di istruzione e orientamento politico. Estensione geografica: Intero territorio nazionale. Metodologia di rilevazione: Cati – Cami – Cawi. Periodo di rilevazione: 27-28 febbraio 2019.