“Ho firmato un decreto che attiva questo piano nazionale, si inserisce nel piano ‘Proteggi Italia’, il più grande piano nazionale che sia stato mai concepito contro il dissesto idrogeologico, per la sicurezza del territorio e riguarda tutte le regioni, dal Sud al Nord”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa di presentazione del “Piano nazionale per la mitigazione del dissesto idrogeologico”. “E’ un piano – ha aggiunto il premier – che si basa su 4 pilastri: emergenza, prevenzione, manutenzione, semplificazione della governance. L’Italia è un paese fragile, la messa in sicurezza del territorio rappresenta una priorità del governo”.
“Urge segnare un cambio di passo nelle politiche di gestione dell’emergenza – ha detto ancora Conte -, e serve una terapia del territorio per investire nella manutenzione e nella prevenzione. Si deve intervenire presto sul territorio e non agire solo sull’emergenza quando il disastro si è verificato. Investire in tutela del territorio genera ricchezza diretta e indiretta. Il dissesto idrogeologico costa allo stato circa 2,5 miliardi l’anno. Dobbiamo semplificare le norme esistenti, si deve spendere meglio e si deve fare sistema”.
“Abbiamo stanziato quasi 11 miliardi solo per il triennio 2019-2021 – ha spiegato Conte -, fondi a disposizione di regioni ed enti locali. Sono soldi certi, concretamente stanziati”. Entrando Conte ha sottolineato che “il ministero dell’Ambiente la fa da padrona con 4 miliardi, il dipartimento per la Protezione civile più di 3 miliardi, il ministero delle Politiche Agricole 2 miliardi e poi ministero dell’Interno, presidenza del consiglio, ministero della Difesa 2 miliardi”.
“Un patto per utilizzare e mettere a sistema anche le risorse europee, 2 miliardi che verranno messe a disposizione delle Regioni”, ha aggiunto, invece, il ministro per il Sud, Barbara Lezzi. “Anche grazie a questo piano – ha aggiunto il ministro nel corso della stessa conferenza stampa – si evince la volontà di utilizzare, e meglio, i fondi europei, quando si uniscono varie risorse, questo comporta una maggiore efficacia, si può fare veramente un piano organico”.
La prevenzione, per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, “serve ad evitare l’emergenza, il punto fondamentale è spendere risorse prima che qualcosa possa accadere”. “Per il dissesto idrogeologico – ha detto ancora Costa – in termini di prevenzione il riferimento sarà sempre il presidente della Regione. Noi crediamo molto nel concetto di prossimità ambientale”. Il ministro dell’Ambiente ha poi ricordato che “si possono finanziare i cantieri immediatamente apribili, i cosiddetti progetti cantierabili”. “Parlare di gestione del bene comune – ha concluso Costa – è un interesse forte, lo facciamo attraverso accordi di programma, qualcosa di molto veloce”.