Nuova bacchettata dell’Europa sui conti italiani. Per la Commissione Ue l’Italia ha ancora squilibri economici “eccessivi”. In particolare, si legge nel Country Report sull’Italia, “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”.
“Tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 – riferisce ancora lo stesso report – stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”. La Commissione Ue aggiunge che “lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”.
“La manovra 2019 include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita. Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche – conclude il report -, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”.
Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, presentando i Country Reports, ha detto: “Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo, in generale lo slancio delle riforme si è fermato”. La Commissione, ha aggiunto Dombrovskis, “resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” in vista della valutazione in primavera che sarà basata, soprattutto, “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”.
La situazione italiana, ha commentato, invece, il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, è “preoccupante”, e il nostro messaggio è “noto e forte: deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario. L’urgenza è ancora più sentita dato l’indebolimento dell’economia italiana che, ricordo, cresce dello 0,2%”.