“Più che scontro aperto, sulla Tav il discorso è chiuso: possiamo semplicemente dire che finché il M5s sarà al governo quel cantiere non inizierà a scavare un buco, perché non è stato scavato neanche un centimetro”. E’ quanto ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio a chi gli chiedeva, a margine di un’iniziativa elettorale a Pescara, dei rapporti con Matteo Salvini sul tema del Tav.
La replica di Salvini è arrivata poco dopo, nel corso di un intervento tenuto non molto lontano da Pescara, a Teramo. “L’abbiamo sempre trovata in questi mesi la troveremo anche su questo”, ha assicurato il vicepremier della Lega parlando della quadra sulla linea Torino-Lione. “Ci sono ingegneri, operai, imprenditori, pendolari, italiani che non vedono l’ora che i lavori ripartano. Faremo tutto il possibile perché sia così- ha aggiunto il leader della Lega -, ridimensionando il progetto, tagliando megastrutture, tagliando sprechi per investirli in altro, però dal mio punto di vista lasciare a metà un’opera non ha mai senso”.
Sul punto è intervenuto, nel corso di una diretta Facebook, anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Il M5S non vuole bloccare alcun cantiere. La prima grande opera – ha detto Toninelli – deve essere la manutenzione dell’esistente. Non ho bloccato alcun cantiere: l’unico sottoposto a una doverosa analisi e controllo, perché vale 5 miliardi di euro di contributi pubblici pagati dalle nostre tasse, è il Tav Torino-Lione. Tra poche settimane, pochi giorni, avrete l’analisi costi-benefici che ci fa capire se quei 5 miliardi sono spesi bene e sono utili o magari è più utile spenderli in altra maniera”.
“Se la Lega intende fare la Tav, c’è Berlusconi: andassero da Berlusconi e nemici come prima”, ha detto invece Alessandro Di Battista, esponente del M5s, dal palco del comizio di Pescara dopo l’intervento di Di Maio. “Non siamo contro le infrastrutture – ha detto ancora Di Battista – ma serve investire su altro. Dire che noi siamo contro le infrastrutture è una bugia, semplicemente noi crediamo che bisogna investire in altre opere e non nella Tav”.
“Sulla Tav – ha dichiarato in serata il premier Giuseppe Conte – ho preso un impegno a nome del Governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica. Il contratto di governo prevede una “revisione” del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all’analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all’esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali. Il Governo saprà assumersi la responsabilità politica di questa decisione nel rispetto e nell’interesse di tutti i cittadini. Renderemo trasparenti – ha concluso il presidente del Consiglio – i risultati in modo che tutti gli italiani possano conoscere le motivazioni della nostra decisione”.