“L’invasione della mafia nigeriana nel nostro Paese è una realtà sconcertante che oramai, però, è all’attenzione della nostra Direzione Antimafia e Antiterrorismo e delle nostre forze dell’ordine specializzate”. L’analisi del professore Ranieri Razzante, presidente del Crst (Centro Ricerca Sicurezza e Terrorismo), è impeccabile: “Esiste una saldatura documentata dagli investigatori e dagli inquirenti tra mafia nigeriana e organizzazioni criminali nostrane”.
Una realtà, dunque, che sembra attecchire anche nei Centri d’accoglienza, come emerso dall’inchiesta della Procura di Catania. Perché, secondo lei?
“Questi centri sono il raccordo insospettabile tra la disperazione di chi fugge giustamente dalle guerre e la criminalità organizzata”.
In che senso?
“Le spiego: è facile sfruttare il bisogno di tante persone disperate per lo spaccio di stupefacenti, per la prostituzione e per la tratta di esseri umani, in cui la mafia nigeriana sta diventando leader mondiale. In questi centri si trova, drammaticamente, manodopera a buon mercato”.
Dunque non è campata in aria la richiesta del procuratore Zuccaro di chiudere il Centro?
“La richiesta è sacrosanta. Ricordo che pochi anni fa c’era stata già un’altra inchiesta che coinvolse nostri faccendieri. Insomma, il Cara di Mineo è stato oggetto di sfruttamento anche di organizzazioni a delinquere italiane. Ci sarà qualche problema all’interno del Cara, no? È giusto chiedere la chiusura perché, per il fatto che è sovraffollato e per la sua posizione geografica, è inevitabile che finisca a fornire manodopera alle organizzazioni stesse. La mafia nigeriana, poi, è talmente sanguinaria, che riesce a “convincere” anche con la forza le persone che sono più deboli”.
Salvini ha detto che il Centro verrà chiuso entro la fine dell’anno.
“A riguardo le polemiche sono sterili. Lo prevede il codice penale: quando ci sono minacce all’ordino democratico, il ministro dell’Interno – e dunque il Governo – può intervenire per eliminare tale minaccia”.
Crede ci sia un legame unico che tiene assieme quanto accade nei Centri, il business criminale e gli sbarchi incontrollati?
“Assolutamente sì. C’è una legge unica, una regia unica. Senza confondere i disperati che ovviamente dobbiamo aiutare, la saldatura che si sta creando tra Ong corrotte e criminalità organizzata è all’origine di una nuova schiavitù”.
E l’Europa?
“L’Europa non può consentire tutto questo, ma sta agendo in modo tale che lo sta di fatto legittimando. Occorre un intervento unitario dell’Ue e una suddivisione dei migranti dopo però uno screening attento dell’intelligence”.