Il gradimento dell’elettorato nei confronti dei leader politici conferma l’andamento speculare al consenso registrato da partiti e movimenti. Se la Lega è avanti, il Movimento Cinque Stelle insegue ma cresce. Stesso trend che si riflette sul testa a testa tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, avanti (ma stabile) di un punto sul capo politico M5S, Luigi Di Maio, ma in crescita rispetto alla precedente rilevazione. E’ la fotografia scattata dall’ultima rilevazione (la prima del 2019) di Gpf Inspiring Research, realizzata nella settimana tra il 3 e l’8 gennaio in esclusiva per La Notizia.
In testa alla classifica dei leader, si conferma saldamente il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Il Presidente della Repubblica, grazie anche all’ottima performance del discorso di fine anno, comincia il 2019 con il segno più toccando quota 65% e confermando l’immagine, emersa già negli ultimi mesi del 2018, di figura super partes capace di raccogliere approvazione orizzontalmente in più bacini elettorali”, spiega Roberto Baldassari, presidente e amministratore delegato di Gpf.
Quanto, invece, al giudizio degli elettori sull’operato dei leader politici italiani, il trend “segue in linea tendenziale l’andamento registrato nelle ultime intenzioni di voto”. Che danno la Lega in testa ma stabile al 31,5% e il Movimento Cinque Stelle al 28,6% odierno, ma in crescita dell’1,4% nel giro di due settimane. “Per quanto riguarda l’Esecutivo, sulla stessa linea del Presidente Mattarella, si posiziona il premier Giuseppe Conte con il 55% di preferenze – prosegue Baldassari -. I due super vice-premier Di Maio e Salvini, distanziati di un solo punto percentuale, superano l’asticella del 50% e come per i rispettivi partiti, vedono avanti il leader della Lega (stabile al 53%) seguito a stretto giro (52%) ma in crescita dal leader del M5S”.
Un dato ancor più interessante dal quale emerge, da un lato, la capacità di Salvini di “mordere” consensi trasversalmente, segmentando l’elettorato sui temi della sicurezza e dell’immigrazione (non perde ma non cresce). Dall’altro, la capacità di recuperare gradimento di Di Maio, tenendo un profilo più moderato, nonostante le “scorie” delle vicende familiari che lo hanno investito. Iniziano il 2019 in crescita anche Giorgia Meloni (FdI) al 33% e Silvio Berlusconi (FI) che aggancia Maurizio Martina (Pd), stabile al 26%. In leggera flessione Emma Bonino (31%) e Pietro Grasso (17%).
Sul tema sicurezza, invece, gli italiani fanno quadrato con Salvini. “Non stupisce che il 43% dei nostri intervistati – prosegue Baldassari – approvi la linea del ministro dell’Interno contro il 29% che si schiera con i sindaci dissidenti”. Interessante però notare come un italiano su tre non esprima un’opinione univoca sulla diatriba al centro del dibattito politico. “Andando ad analizzare la composizione delle due fazioni emerge nettamente come il dl sicurezza segmenti nettamente l’elettorato pentastellato incarnando, in maniera emblematica, almeno due anime del Movimento – chiarisce il presidente di Gpf -. Quella più sociale del presidente della Camera Roberto Fico e quella più tagliente di Alessandro Di Battista. Il leader politico del partito, Di Maio, sembra invece essere il collante tra questi due mondi”. Da notare come, anche il 15% degli elettori del Centrosinistra (contro il 72% che appoggia i sindaci dissidenti), sia schierato con Salvini.
Nota metodologica. Audience: 794 interviste valide. Campione con estrazione casuale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne articolato per sesso, età, professione, ampiezza centri, livello di istruzione e orientamento politico. Estensione geografica: Intero territorio nazionale italiano. Metodologia di rilevazione: Cati-Cami-Cawi. Periodo: 3-8 gennaio 2019.