Il Movimento cinque stelle è il cambiamento. Lo era prima del 4 marzo e lo è a maggior ragione oggi. Il capogruppo al Senato M5S, Stefano Patuanelli, non ha dubbi. E rigetta ogni accusa lanciata sul Movimento negli ultimi giorni sui temi più variegati, dalle trivelle fino a Tap e Ilva. E ovviamente le banche con Carige.
C’è chi dice che vi siete comportati esattamente come il Governo precedente. Qual è la verità? Sono stati messi o no soldi pubblici nelle banche?
“Abbiamo varato un decreto che tutela i risparmiatori, con una garanzia pubblica sulle obbligazioni e, come ipotesi del tutto eventuale, una ricapitalizzazione con soldi pubblici da attivare solo per nazionalizzare la banca. Senza un euro ai banchieri. Altro che comportamento uguale al Governo precedente”.
Renzi a riguardo dice che dovresti vergognarvi…
“Si vergogni lui che si è fatto sponsorizzare politicamente il referendum costituzionale da Jp Morgan, a cui avrebbe voluto svendere Mps”.
Le banche, però, in un modo o nell’altro devono essere salvate. Qual è allora la differenza tra ieri e oggi?
“Col Pd al Governo si inciuciava con le banche, si falliva e bisognava correre ai ripari con soldi pubblici, lasciando per strada obbligazionisti e risparmiatori. Oggi con noi si mettono i risparmiatori al primo posto.
Altri capitoli sui quali, secondo alcuni, il Movimento sarebbe venuto meno al patto con gli elettori sono Tap e Ilva”.
Vi sentite “traditori”?
“Su Ilva Di Maio ha strappato il miglior accordo possibile nelle peggiori condizioni. Si è evitato di mandare per strada 10.700 famiglie e si sono stabilite delle modifiche per migliorare la salubrità dell’area. Sul Tap, un’opera di scarsissima utilità, abbiamo scoperto che bloccarlo avrebbe significato un contenzioso enorme”.
In questi giorni è scoppiata anche la “grana” trivelle. C’è chi ha parlato di retromarcia…
“No. I permessi rilasciati dal Ministero sono il compimento obbligato del sì dell’ex Ministro Galletti, della presunta sinistra “amica dell’ambiente”. Il M5S è contro le trivelle, per la tutela dei territori. Stiamo lavorando affinché i permessi pendenti vengano bloccati”.
Capitolo referendum: pare che si voglia inserire il quorum al referendum propositivo. Non proprio quanto detto inizialmente dal Movimento.
“I cittadini italiani potranno partecipare al processo decisionale e stimolare l’attività delle Camere: una vera rivoluzione per la partecipazione democratica. Altro che passo indietro! Sui dettagli è normale che si discuta in Parlamento. Con questo nuovo istituto la politica non potrà più dimenticarsi dei cittadini”.
Altro tema è quello dei rapporti con l’Ue. Secondo gran parte dei media e opposizioni avete ceduto al “ricatto” di Bruxelles. Perché avrebbero torto?
“Ma non scherziamo. Per la prima volta il nostro governo è andato a trattare a testa alta con Bruxelles ottenendo reddito di cittadinanza e quota 100, misure certo non gradite all’Ue”.
In definitiva, cos’è cambiato dall’inizio? Il Movimento ha tradito?
“Macché, il Movimento mantiene gli impegni presi, pur nelle difficoltà dell’attività di governo. Sono in partenza il reddito di cittadinanza e quota 100. Abbiamo cancellato i vitalizi, tagliato le pensioni d’oro e introdotto quelle di cittadinanza. Lo Spazzacorrotti e il decreto Dignità sono conquiste importanti. Si è fatto un grande sforzo dopo il crollo del Ponte Morandi. La Legge di Bilancio ha stanziato nuove risorse per il dissesto idrogeologico. Un vero cambiamento”.