Nel 2019 non scatteranno i temuti aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade italiane. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Grazie al duro lavoro fatto al Mit in questi ultimi giorni – ha detto Toninelli -, e nonostante tantissimi ostacoli, ho firmato i decreti grazie ai quali, nel 2019, non scatterà nemmeno un centesimo di aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade italiane”. Nella maggior parte dei casi, l’assenza di rincari, ha spiegato ancora il ministro, “è il risultato di una fruttuosa interlocuzione con i concessionari autostradali”.
Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti “siamo di fronte a un risultato di cui vado molto fiero, un traguardo importante del Governo del cambiamento a favore dei cittadini, di tutti noi”. “Questo – ha aggiunto Toninelli – è quanto abbiamo fatto ereditando gli errori del passato. Per il futuro invece prevediamo pedaggi più bassi perché direttamente collegati con gli investimenti effettivi e non più presunti da parte dei concessionari. Una norma che abbiamo inserito nel decreto Genova e che è già legge. La rivoluzione è iniziata. Vi auguro dunque, e auguro a tutti noi, un 2019 ricco di tante altre grandi vittorie, sempre a favore dei cittadini onesti”.
Per quanto riguarda lo spropositato aumento di oltre il 18% sui pedaggi, previsto dal 1 gennaio 2019 dal concessionario Strada dei Parchi, che gestisce le tratte autostradali A24 e A25, nonostante la disponibilità del ministero dei Trasporti, “non è stato raggiunto un accordo a fronte della reiterazione di pretese che il gestore sapeva e sa non essere accettabili e si è dunque proceduto con decreto interministeriale per sterilizzare, almeno fino alla fine giugno, gli aumenti dei pedaggi: sia quello del 12,89% previsto per il 2018 sia quello del 5,59% che sarebbe dovuto scattare domani (oggi, ndr)”.
“Questi rincari – ha detto ancora Toninelli – sono il frutto del mancato raggiungimento, per i 5 anni della precedente legislatura, di una soluzione strutturale sulla concessione, che adesso invece il Ministero sta perseguendo fattivamente, da ultimo attraverso l’interessamento diretto della Commissione Ue. Questo senza dimenticare l’impegno per la messa in sicurezza dei viadotti, che resta prioritaria e sulla quale l’attenzione è stata massima sia nel controllo che nella ricerca di soluzioni concrete che hanno visto l’anticipo dei 192 milioni di euro previsti per questo nel Decreto Genova”.