La Notizia, come sanno bene i nostri lettori, non esce la domenica e il lunedì, e pertanto questo è per noi l’ultimo numero del 2018. Non vi mando di traverso gli avanzi del panettone con l’ennesimo papello di considerazioni e di bilanci, ma se dovessi definire l’anno che finisce con un’unica parola direi che è stato di transizione. Ognuno è chiaro che farà il proprio personalissimo consuntivo, ma in linea generale di questo 2018 resta la profonda richiesta di cambiamento manifestata dagli italiani con il voto del 4 marzo, con la conseguente nascita di un Governo del tutto estraneo alle logiche della vecchia politica. Certo, la partenza non è stata facile, e ministri e sottosegretari stanno tutt’ora pagando un prezzo per l’età media molto più bassa rispetto al passato, l’inesistente consuetudine con le stanze del potere e il fuoco di sbarramento di chi è stato sfrattato dalle stanze medesime. La contrattazione aspra con l’Europa, per quanto terminata con un necessario armistizio, ha mostrato a questo Paese e ancor di più all’estero che la protesta può diventare proposta e non necessariamente rivolta, come abbiamo visto con i gilet gialli in Francia. La Manovra che oggi diventerà legge con la fiducia ha però un senso solo se sarà seguita da altri passi nella stessa direzione, verso politiche redistributive della ricchezza e di equità sociale, capaci di svolgere un’azione quanto più è possibile anticiclica in un contesto economico che sembra destinato a rallentare a livello globale.Con questo giornale, che dal prossimo numero entrerà nel settimo anno di pubblicazione, continueremo a seguire questo cambiamento nella politica italiana, senza i pregiudizi e la consorteria di molta altra stampa nazionale, palesemente arroccata sulle posizioni nostalgiche di un passato che non c’è più a livello di partiti, di grandi interessi economici e soprattutto degli elettori. Liberi di parlare senza intereferenze ai nostri lettori, grazie all’indipendenza che ci deriva dall’essere editori puri, racconteremo e faremo del nostro meglio per vigilare sulle riforme che servono al Paese, affinché gli auguri di un futuro migliore che insieme alla redazione de La Notizia desidero porgere a tutti diventino concretezza e non un vuoto auspicio retorico.
L'Editoriale
Un augurio concreto dalla Notizia
Gli auguri del direttore della Notizia Gaetano Pedullà