Ricevere informazioni sui procedimenti giudiziari in corso, trasmettere atti per via telematica, ritirare comunicazioni e notificazioni, ricevere consulenze e aiuto. L’obiettivo è quello di “ridurre la distanza tra il cittadino e la giustizia stessa”. Specie dopo i tagli delle sedi introdotti dalla nuova geografia degli uffici giudiziari disegnata dai Governi precedenti. Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, spiega così, agli alleati della Lega, che con un’interrogazione parlamentare a prima firma del capogruppo Riccardo Molinari gli hanno chiesto conto alla Camera, il piano del Governo relativo ai cosiddetti sportelli di prossimità.
Insomma, una giustizia più vicina, grazie agli uffici di prossimità e costi ridotti “per avere accesso ai servizi giudiziari, incrementando, altresì, il livello di digitalizzazione e informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria”. Un processo di semplificazione nel quale “un ruolo chiave è svolto anche dallo sviluppo dei sistemi informatici, dalla digitalizzazione dei fascicoli e dal potenziamento della trasmissione telematica degli atti e dei documenti”. Una rivoluzione che, come tale, necessita di investimenti. Ed è proprio su questo che i deputati della Lega hanno interrogato il ministro della Giustizia. Per sapere “quali siano le risorse con le quali intenda sostenere le relative spese, nonché in quali territori e con quali modalità”.
In altre parole: il quanto, il dove e il come. Il primo ufficio di prossimità è stato inaugurato a Bolzaneto (Genova) il 21 novembre scorso. Il 3 dicembre sono stati aperti anche gli sportelli di Firenze ed Empoli e il 6 è stata la volta di quelli di Pinerolo e Moncalieri. Un progetto ancora in fase sperimentale avviato sul territorio in sinergia con i tribunali interessati, gli ordini degli avvocati e le università. Al termine della sperimentazione, ha spiegato Bonafede in Aula, il traguardo successivo sarà “l’apertura di almeno mille, ulteriori uffici di prossimità su tutto il territorio nazionale, per un costo complessivo di 34 milioni di euro, ripartito tra le regioni in base a criteri oggettivi, riconducibili alla dimensione demografica, all’impatto delle sedi soppresse, alla domanda e al carico pendente in tema di volontaria giurisdizione”.
Ma non è tutto. “Sarà, peraltro, cura di ogni regione, in qualità di soggetto beneficiario – ha aggiunto il ministro – il numero di uffici di prossimità da aprire nel proprio territorio, tenuto conto del budget assegnato, rispetto al quale è stato reso disponibile complessivamente l’importo di oltre 36 milioni di euro, integralmente finanziato nell’ambito del Pon Governance e capacità istituzionale del Fondo sociale europeo”.
Chiarito il quanto e il come, resta ancora qualcosa da dire circa il dove. “Alcune città apriranno uffici di prossimità dentro i locali del comune e nei quartieri, costituendo poi una delle maggiori ambizioni del ministro – ha annunciato il guardasigilli -. Cioè quella di aprire sportelli anche nelle aziende sanitarie e ospedaliere per favorire gli ammalati e i loro parenti, per esempio, nella richiesta di amministrazione di sostegno”. Certo non sarà la panacea di tutti i mali. Né “pensiamo di poter curare e colmare le lacune successive alla riforma della geografia giudiziaria portata avanti dal precedente Governo”, ha ammesso Bonafede. Ma, di certo, ha assicurato il ministro, un aiuto per “le materie che stanno più a cuore alle fasce deboli della popolazione”.