Nuovo colpo di scena. Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, è scomparso da ieri pomeriggio dopo aver appreso che il Supremo tribunale federale brasiliano aveva ordinato il suo arresto. Il suo avvocato, Igor Sant’Anna Tamasauskas, lo sta cercando e ha ammesso di non sapere dove si trovi. La polizia federale e la Polizia civile stanno tentando di rintracciare Battisti per eseguire l’ordine di arresto firmato dal giudice Luiz Fux, anche per loro l’ex terrorista si troverebbe in un luogo “sconosciuto”. Per la giustizia brasiliana è dunque un latitante.
Battisti, sul cui conto pende una richiesta di estradizione verso l’Italia, dovendo scontare l’ergastolo per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, è stato visto l’ultima volta martedì scorso a Cananéia, lungo la costa sud di San Paolo, dove risiede. “Una squadra – , ha dichiarato Tedi Wilson de Andrade della policia civil – è andata a casa sua verso le 9. La proprietà è chiusa e non ci sono movimenti. Sappiamo che stava costruendo un’altra casa in città e durante il giorno lo cercheremo in diversi indirizzi: se lo troviamo, andremo alla polizia federale”.
“Stiamo preparando un ricorso – ha aggiunto l’avvocato Tamasauskas ai microfoni di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1 -, perché a prescindere se sia giusta o no questa decisione c’è la precedente decisione dell’allora presidente Lula, 8 anni fa, di non concedere l’estradizione. Stiamo preparando un ricorso chiedendo di non arrestarlo. E’ stata una sorpresa, l’ho saputo tramite la stampa. Non sono a Cananéia, dove vive Battisti, ma a San Paolo e non ho sue notizie. Ho cercato di sentirlo ma ancora non ci sono riuscito, l’ultimo contatto che ho avuto con lui è stato all’inizio di dicembre. Farò il possibile per bloccare questa estradizione e rispondere alla Suprema Corte”.