“La prevenzione dell’Hiv deve riguardare tutti, senza distinzioni preconcette”. Non ha dubbi la senatrice M5S, Alessandra Maiorino, componente della commissione Diritti umani di Palazzo Madama e componente in pectore della costituenda commissione d’Inchiesta sul femminicidio, alla vigilia della Giornata mondiale della lotta all’Hiv. L’Hiv riguarda tutti, come dice lo slogan dell’associazione Anlaids.
Eppure non tutti sembrano cogliere quest’aspetto. Perché?
“Questa infezione ha sempre portato con sé uno stigma sociale ingiustificato, che ha provocato danni enormi. Ero una bambina ma ricordo lo scalpore che sollevò la prima morte celebre per Aids, quella di Rock Hudson, nel 1985. Per non parlare del caso di Freddie Mercury che scelse di nascondere la malattia fino all’ultimo per poter continuare a lavorare senza esser commiserato, ma anche per salvaguardare la sua vita privata che sarebbe finita nel tritacarne scandalistico. Ecco, lo slogan di Anlaids ci ricorda una cosa, che la prevenzione dell’Hiv deve riguardare tutti, senza distinzioni preconcette”.
La Società italiana malattie infettive denuncia che da 30 anni il piano di prevenzione è fermo. Al di là di annunci, anche la politica si è curata poco di questi problemi?
“La verità è che la sanità, negli ultimi 15 anni, è stata bistrattata dalla politica. Sono stati fatti tagli e molte campagne informative sono finite in soffitta. La ministra Giulia Grillo, al contrario, è riuscita a scongiurare tagli e ha annunciato che ci saranno più fondi per le liste d’attesa e l’edilizia sanitaria. Dobbiamo recuperare il dialogo e il confronto con i cittadini per scongiurare paure, rassicurare ma, soprattutto, informare. La ministra si sta muovendo proprio in questo senso e l’iniziativa con la sindaca Raggi di illuminare la Piramide Cestia è un segnale importante per evidenziare la necessità della prevenzione”.
Cosa si potrebbe fare in Parlamento per affrontare concretamente questo tema?
“Puntare sulla prevenzione: il collega Marinello ha presentato un ddl per abbassare l’Iva sui preservativi, il presidente della Commissione Sanità Sileri un ddl per introdurre l’educazione sanitaria nelle scuole. E poi, naturalmente, investire nella ricerca”.
Crede ci sarà convergenza di intenti riguardo a un tema civile così importante in Parlamento o c’è il rischio che anche questa volta qualcuno strumentalizzi una battaglia giusta?
“Siamo nel 2018, la politica deve agire nell’interesse della collettività. Per non rischiare di prendere l’Hiv, è necessario usare precauzioni. Molti giovani oggi si approcciano al sesso sempre prima e senza consapevolezza. Bisogna aiutarli: educazione sanitaria da un lato, politiche di prevenzione dall’altro”.
È vero, però, che non c’è la stessa visione su alcuni temi etici e civili tra Movimento 5 Stelle e Lega. Penso ad alcune esternazioni anche del ministro Fontana sui diritti degli omosessuali. Cosa ne pensa?
“Ognuno ha le sue idee. Salvini ha spiegato che conquiste sociali come quella sulle unioni civili non saranno toccate. D’altronde, non sono nemmeno nel contratto di governo. Intanto, giovedì abbiamo votato sette mozioni contro la violenza sulle donne: quella della Lega citava le spose bambine e l’utero in affitto nei Paesi più poveri, dove bisogna lavorare affinché le donne non siano sfruttate in questo modo, ma la questione della gestazione per altri è articolata e non sempre implica uno sfruttamento. Abbiamo votato però anche quella di Leu, che prevede il rispetto dei diritti e la lotta a ogni forma di discriminazione di genere o basate sull’orientamento sessuale. Affermare che la discriminazione è sempre da condannare, anche attraverso l’istituzione di percorsi scolastici ad hoc, è sacrosanto”.
Lei fa parte della commissione diritti umani la cui presidente è stata fortemente criticata per alcune esternazioni. Crede sia frutto di facili strumentalizzazioni?
“La senatrice Pucciarelli è stata criticata aspramente per un like ad un post su Facebook. La commissione di cui è presidente si è insediata solo da una settimana, sono certa che lavoreremo bene”.
I temi che si troverà ad affrontare soprattutto in commissione saranno tanti e delicati. Quali sono i punti su cui lei ritiene non ci possa essere alcun rinvio?
“Esiste oggi un problema enorme legato al traffico di milioni di essere umani e ai diritti di persone che praticamente non esistono. Questo è un tema da affrontare al più presto e con serietà”.